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Iniziativa attuazione: tutti uniti contro la proposta UDC

(Keystone-ATS) Tutti contro l’iniziativa dell’Unione democratica di centro per l’espulsione dei delinquenti stranieri, definita inutile, sproporzionata, “non svizzera”.

Tre comitati comprendenti i maggiori partiti salvo l’UDC, ong e rappresentanti dell’economia hanno presentato oggi insieme a Berna i loro argomenti contro il testo in votazione il 28 febbraio.

Un testo che costituisce una “caccia agli stranieri” e viola i diritti fondamentali, è stato affermato in una conferenza stampa. Contrariamente a quanto lascia intendere il titolo “Per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati”, esso non è una proposta di messa in atto della prima iniziativa adottata dal popolo nel 2010, ma va ben oltre, includendo anche i delitti minori, ha criticato la consigliera nazionale socialista Cesla Amarelle (VD).

Gli stranieri rischiano di essere espulsi per reati puniti con meno di tre anni di carcere o una semplice pena pecuniaria, ha rilevato il collega Andrea Caroni (PLR/AR). Anche quelli perfettamente integrati, anche di seconda o addirittura terza generazione nati e cresciuti in Svizzera, ha denunciato il consigliere agli Stati ticinese Filippo Lombardi (PPD).

Popolo giudice e parlamento defraudato

Secondo Beat Flach (PVL/AG), l”iniziativa per l’attuazione” viola la separazione dei poteri vigente. Non soltanto il popolo si ergerebbe a tribunale, ma verrebbe rimesso in questione il ruolo assegnato al parlamento. Tocca a quest’ultimo applicare una iniziativa approvata dal popolo e in particolare di risolvere i problemi di compatibilità con gli altri principi iscritti nella Costituzione. E se i promotori dell’iniziativa non sono soddisfatti – ha detto – possono lanciare un referendum. L’UDC, invece, ha lanciato la sua seconda iniziativa ancor prima che le Camere federali si pronunciassero, per metterle sotto pressione, senza peraltro riuscirvi.

Legge severa

Dopo molte discussioni, il parlamento ha elaborato la propria legge d’applicazione della prima iniziativa. “Questa è sufficientemente severa e offre un margine di manovra ai giudici”, ha detto Lombardi. Potrà però entrare in vigore soltanto se il popolo boccia la nuova iniziativa dell’UDC.

“Il sistema svizzero poggia sullo Stato di diritto”, ma l’iniziativa dell’UDC costituisce “una violazione flagrante e inquietante di questo principio”, ha sostenuto il “senatore” ginevrino Robert Cramer (Verdi).

Il testo dell’UDC complicherebbe poi i già tesi rapporti con Bruxelles, ha avvertito Flavia Kleiner, copresidente del movimento politico “Operation Libero”, perché va contro l’accordo di libera circolazione delle persone concluso con l’Ue. Inoltre è in contraddizione con le garanzie internazionali dei diritti umani, ha aggiunto, e se fosse effettivamente applicata la Svizzera dovrebbe verosimilmente uscire dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo: così più nessuno potrebbe rivolgersi alla Corte di Strasburgo per far valere violazioni nei suoi confronti da parte della giustizia elvetica.

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