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Iniziativa per rivoluzionare il sistema fiscale nazionale

Felix Bolliger, inventore della microtassa KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) L’iniziativa popolare federale Microtassa sui pagamenti senza contanti, lanciata oggi, mira nientemeno che a una rivoluzione del sistema fiscale: invece di tassare il lavoro come ha fatto finora, il testo chiede di imporre tutti i “movimenti di denaro”.

In cambio verrebbero abolite le tasse federali. L’imposta federale diretta, l’imposta sul valore aggiunto e la tassa di bollo devono essere cancellate, come ha spiegato ai media a Zurigo il comitato d’iniziativa, guidato dall’ex portavoce del Consiglio federale Oswald Sigg. Le imposte cantonali e comunali continuerebbero invece ad esistere.

Tutti gli addebiti e gli accrediti delle operazioni di pagamento senza contanti sarebbero tassati. Si dovrebbe pertanto applicare un’aliquota d’imposta uniforme all’e-banking privato e alla speculazione finanziaria pari allo 0,05 per mille nel primo anno. Essa dovrà essere successivamente adeguata in modo che possa sostituire le tre tasse federali. Secondo il testo dell’iniziativa, la nuova tassa sulle transazioni non potrà superare il 5 per mille.

I principali beneficiari sarebbero le famiglie della classe media, ha spiegato “l’inventore” della microimposta, l’ex gestore patrimoniale Felix Bolliger. Con un’aliquota dell’1 per mille, una famiglia con un reddito annuo di 100’000 franchi dovrebbe pagare 200 franchi di microtassa invece delle diverse migliaia di franchi per le tre imposte federali attualmente in vigore. “L’IVA infatti verrebbe completamente eliminata per i consumatori”, ha sottolineato Bolliger.

Con la nuova tassa, l’onere fiscale sarà distribuito su “spalle molto più larghe”, sottolineano gli iniziatori. Dopo tutto, fanno notare, i trasferimenti di denaro sono il centro nevralgico dell’economia. La tassa è equa perché raggiunge tutti, compresi i giganti di Internet come Amazon, Google e Facebook.

La microtassa raggiunge anche la speculazione finanziaria, che rappresenta il 90% di tutte le transazioni, mentre l’economia reale solo il 10%. “Il sistema si applica dove c’è il denaro”, ha sottolineato Sigg, riassumendo l’idea dell’iniziativa.

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