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Iniziativa trasporti per salvare il progetto FOSTRA, comitato

Il comitato promotore esorta a votare "sì" il 5 giugno all'iniziativa "per un equo finanziamento dei trasporti" per salvare il progetto FOSTRA. /KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Un “sì” il 5 giugno all’iniziativa “per un equo finanziamento dei trasporti” per salvare il progetto FOSTRA (Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato) evitando il ventilato aumento del prezzo della benzina.

È l’esortazione formulata oggi a Berna dal comitato promotore.

L’iniziativa, denominata anche “vacca da mungere”, chiede che le tasse sui carburanti vengano utilizzate solo per le strade. L’economia e il commercio dipendono da un’infrastruttura stradale moderna, sicura ed efficiente, evitare le code è per essi “d’importanza capitale”, sostiene il comitato, rilevando che il 60% delle merci viene trasportato su strada e che la quota di trasporto di persone che utilizza la strada ammonta al 75%.

Anche il trasporto pubblico, “che gli avversari dell’iniziativa presentano falsamente solo come traffico ferroviario”, utilizza per il 75% la strada, si sottolinea in una nota diramata in contemporanea con una conferenza stampa, cui hanno partecipato, oltre a rappresentanti della lobby automobilistica, anche Hans-Ulrich Bigler, direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) e Jean-Marc Probst, presidente di Commercio Svizzera.

Secondo i fautori dell’iniziativa la politica ha tuttavia “trascurato negli ultimi decenni il necessario potenziamento e la manutenzione della rete stradale”: circa il 60% delle spese della Confederazione per i trasporti è destinato al trasporto pubblico, mentre solo il 36% viene investito nel traffico stradale.

“Le conseguenze sono gravi”: ogni anno, le imprese svizzere e i loro collaboratori stanno fermi in colonna oltre 21’000 ore, per un costo globale di circa 2 miliardi di franchi, pagati alla fin fine da clienti e consumatori.

Con il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) attualmente discusso dal parlamento – rileva il comitato – dovrebbero ora essere decisi i prossimi passi del potenziamento della rete stradale. Ma il loro finanziamento è per il momento ancora “insicuro e controverso”. L’economia e il commercio – aggiunge il comitato – respingono l’aumento fiscale proposto dal Consiglio federale: “c’è già abbastanza denaro a disposizione, deve solo essere investito infine nel modo giusto”.

Già oggi il prezzo di un litro di benzina include oltre il 60% di tasse, il che rincara massicciamente il carburante con effetti negativi sull’economia, rileva il comitato. A suo avviso, l’iniziativa in votazione il 5 giugno “creerà per il FOSTRA una base finanziaria solida e duratura”, evitando l’aumento del prezzo della benzina “minacciato dal Consiglio federale e dal Parlamento”.

La quota dell’imposta sugli oli minerali che oggi confluisce nella cassa generale della Confederazione – ribadisce il comitato – deve essere impiegata per il potenziamento e per la manutenzione della rete stradale svizzera. Annualmente potrebbero così essere investiti nella strada 1,5 miliardi di franchi supplementari. “Gli utenti della strada versano annualmente allo Stato circa 9 miliardi di franchi: è giusto impiegare questi soldi anche per l’infrastruttura stradale”. In questo modo, potrà essere finanziato il FOSTRA e realizzati i progetti in esso contenuti.

Il progetto FOSTRA, oltre alla creazione del fondo, comprende il risanamento finanziario dei conti stradali e un programma di sviluppo della rete.

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