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Iniziativa UDC: assistenza sociale si ritroverà in difficoltà

(Keystone-ATS) BERNA – Se l’iniziativa UDC sull’espulsione dei criminali stranieri dovesse essere accettata, i servizi assistenziali rischiano di ritrovarsi in grave difficoltà. Lo afferma la Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale COSAS, secondo cui la proposta democentrista si basa su criteri poco chiari.
In linea generale COSAS, ha detto oggi il suo presidente Walter Schmid in un incontro con i giornalisti, non prende posizione sui temi sottoposti a votazione popolare. Nel caso in esame non può però tacere. La proposta UDC, su cui l’elettore è chiamato a pronunciarsi il 28 novembre, rischia infatti al momento della sua messa in atto di sollevare seri problemi pratici. COSAS non vuole quindi che in futuro le venga rimproverato di non avere intrapreso nulla.
L’iniziativa UDC elenca una serie di reati che comporterebbero, in caso di condanna con sentenza passata in giudicato, l’allontanamento automatico dal territorio elvetico. Ma “ci vuole fantasia” per mettere sullo stesso piano gli illeciti nell’ottenimento delle prestazioni sociali e reati ben più gravi quali l’omicidio e l’assassinio: il senso di proporzionalità va completamente perso.
“L’abuso dell’aiuto sociale”, peraltro, “non ha una propria definizione giuridica”, ha tenuto a sottolineare Felix Wolffers, responsabile dei servizi sociali della città di Berna. Nessuna legge ne parla e il suo significato è controverso. L’iniziativa UDC rischia di generare incertezza e confusione, tanto più che i cantoni, già oggi, definiscono “l’abuso sociale” in modo diverso. Il giro di vite voluto dall’UDC rischia perciò di non essere applicato in modo uniforme in tutto il paese.
Diversa la situazione nel caso di approvazione del controprogetto diretto elaborato dal Consiglio federale e dal parlamento, che contrariamente all’iniziativa tiene in debito conto la gravità dei reati commessi. La controproposta è chiara: vi è espulsione, ma solo in seguito a infrazioni penali gravi che comportano una condanna di diritto pubblico a una pena privativa della libertà superiore ai 18 mesi.
La proposta dell’UDC potrebbe persino avere effetti perversi e sabotare gli sforzi intrapresi per combattere gli illeciti in materia di assistenza sociale. Dato che i colpevoli rischiano l’espulsione anche in caso di infrazioni minori, le autorità di controllo potrebbero infatti pensarci due volte prima di sporgere denuncia. COSAS raccomanda quindi di respingere l’iniziativa, ma di accogliere il controprogetto governativo.

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