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Internet: giustizia Usa blocca megaupload.com e megavideo.com

(Keystone-ATS) I popolarissimi siti internet megaupload.com e megavideo.com – che permettevano, anche in Svizzera, di visionare e scaricare film – sono stati chiusi ieri sera su ordine del Dipartimento di giustizia americano. Sette persone sono state incriminate con l’accusa di aver illegalmente diffuso opere protette da copyright. Per protestare contro il blocco un gruppo di hacker ha preso di mira siti federali degli Usa e dell’industria cinematografica.

I gestori dei siti internet incriminati sono inoltre accusati di aver intascato 175 milioni di dollari di proventi da attività criminose e di aver causato mezzo miliardo di dollari di danni ai legittimi titolari dei copyright. Lo afferma una nota del Dipartimento di giustizia.

Sette persone e due società – la Megaupload Limited e la Vestor Limited – sono state incriminate da un grand giurì nel Distretto orientale della Virginia il 5 gennaio 2012, con l’accusa di associazione a delinquere, violazione di copyright e riciclaggio di denaro. I responsabili rischiano una pena massima di 60 anni di carcere.

I due principali accusati sono Kim Dotcom – conosciuto anche come Kim Schmitz e Kim Tim Jim Vestor, residente a Hong Kong e in Nuova Zelanda, fondatore di Megaupload Limited e direttore nonché unico azionista di Vestor Limited – e Mathias Ortmann. I due, assieme ad altre due persone, sono stati arrestati ieri a Auckland, in Nuova Zelanda. Nell’atto d’accusa vengono citate altre persone, tutte di nazionalità e residenza europea.

Le forze dell’ordine hanno anche eseguito ieri oltre 20 mandati di perquisizione negli Stati Uniti e in otto altri paesi (Nuova Zelanda, Hong Kong, Olanda, Gran Bretagna, Germania, Canada, Australia, Filippine). Sono inoltre stati sequestrati 50 milioni di dollari a Megaupload Limited e ad altre società affiliate. L’inchiesta, denominata “Mega Conspiracy”, ha anche portato al sequestro di 18 nomi a dominio internet.

Secondo l’accusa, i responsabili dei siti hanno violato la legge per oltre cinque anni distribuendo illegalmente su vasta scala opere protette da copyright, compresi film – spesso prima della loro uscita in sala – musica, programmi televisivi, libri elettronici e software di intrattenimento.

Grazie alle pubblicità presenti sui suoi siti, Megaupload Limited è riuscita a incassare illecitamente 175 milioni di dollari. I differenti portali internet, afferma ancora il Dipartimento di giustizia, avrebbero contabilizzato in totale oltre un miliardo di visite. Circo 50 milioni sono le persone che ogni giorno si connettevano ai vari siti: ciò rappresentava ben il 4% del traffico totale di internet.

Per protestare contro la chiusura di Megaupload, il famoso gruppo internazionale di hacker Anonymous ha scagliato un’offensiva su larga scala contro alcuni siti dell’amministrazione federale americana e di altre associazioni statunitensi. Sono in particolare stati presi di mira, bloccandoli, i portali del Dipartimento di giustizia, della Motion picture association of America e della Recording industry association of America, le associazioni dell’industria cinematografica e discografica.

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