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Ira Obama su rifugiati, no a stop accoglienza negli Usa

(Keystone-ATS) Barack Obama non torna indietro sul piano di accoglienza dei rifugiati siriani. E negli Stati Uniti, dopo gli attacchi di Parigi, monta lo scontro politico con molti commentatori che mettono in guardia dal rischio di un’ondata xenofoba nel Paese.

Il presidente attraverso i suoi più stretti consiglieri, lancia un chiaro monito a governatori e membri del Congresso: nessuno può bloccare il programma dell’amministrazione che prevede l’arrivo negli Usa di 10 mila profughi nel 2016. Che si andranno ad aggiungere ai quasi 2.000 arrivati finora sul suolo americano.

A provocare la reazione della Casa Bianca non tanto le prese di posizione dei candidati repubblicani impegnati nella campagna elettorale per le presidenziali. Ma in primo luogo l’intenzione annunciata in ben 30 stati – dalla Florida al Texas – di respingere ogni altro rifugiato siriano in arrivo, di fatto ‘sigillando’ i confini.

Non solo. Obama non gradisce le iniziative prese a Capitol Hill: a partire da quella del nuovo speaker della Camera, Paul Ryan, che ha annunciato come si stia lavorando per sospendere il programma di accoglienza. “Non per motivi politici – ha spiegato lo speaker repubblicano – ma per motivi legati alla sicurezza nazionale. Non possiamo consentire ai terroristi di approfittarsi della nostra comprensione. Questo è un momento in cui è meglio essere al sicuro”.

Intanto il senatore repubblicano Rand Paul, ha presentato un progetto di legge per sospendere l’emissione di visti ai profughi. L’amministrazione Obama respinge le obiezioni, e soprattutto l’equazione ‘rifugiato uguale terrorista’. Il presidente dal G20 in Turchia lo ha già detto chiaramente: nessun Paese può venire meno al dovere di dare soccorso ai siriani che fuggono dalla guerra civile. Non farlo sarebbe un’altra forma di barbarie.

Del resto – si sottolinea – i controlli sui rifugiati negli Usa sono tra i più severi al mondo: tutti coloro che presentano domanda vengono sottoposti a procedure stringenti che possono durare dai 18 ai 24 mesi. Per la Casa Bianca, quindi, non ci sono dubbi: il piano andrà avanti. E sono già 180 le località individuate in tutti gli Stati Uniti per accogliere i profughi, come previsto dalla legge. “Sulla base del ‘Refugee Act’ del 1980 – si spiega – il presidente Obama è legalmente autorizzato ad accettare rifugiati stranieri negli Stati Uniti”.

E il tema rifugiati infuoca la campagna elettorale per le presidenziali. Per Donald Trump, che si dice disposto a comprare un pezzo di Siria per ospitare i profughi, questi ultimi sono “il cavallo di Troia” dell’Isis per entrare negli Usa. Il magnate dei media Rupert Murdoch, invece, si schiera con Jeb Bush e Ted Cruz nel proporre l’accesso solo “ai cristiani doc”. Una proposta che Obama ha già bollato come “vergognosa”. Dall’altra parte Hillary Clinton propone invece di aumentare l’accoglienza a 65.000 persone.

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