Prospettive svizzere in 10 lingue

Iraq: esplode ferocia jihadista

(Keystone-ATS) Le forze lealiste irachene sembrano aver fermato l’avanzata degli jihadisti verso Baghdad e consolidato la controffensiva verso il nord. Ma i combattimenti continuano a mietere molte vittime, mentre i ribelli dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) si vantano su Twitter di aver passato per le armi centinaia di soldati e mettono in linea foto raccapriccianti per sostenere la loro causa.

Anche Papa Francesco, parlando dopo l’Angelus in Piazza San Pietro, ha espresso “viva preoccupazione” invitando i fedeli a pregare “per la cara nazione irachena”. Il Pontefice ha ricordato in particolare “le molte persone, tra cui tanti cristiani, che hanno dovuto lasciare la propria casa” ed ha auspicato “un futuro di riconciliazione e di giustizia”.

Le forze governative “hanno ripreso l’iniziativa”, ha detto il generale Qassem Atta, portavoce per la sicurezza del primo ministro Nuri al Maliki. L’alto ufficiale ha sottolineato che 279 “terroristi” dell’Isis sono stati uccisi in 24 ore. Migliaia di volontari, in particolare sciiti, si sono uniti negli ultimi giorni alle forze armate per respingere l’offensiva dei ribelli fondamentalisti sunniti che in soli tre giorni si sono impadroniti della provincia di Ninive con il suo capoluogo, Mosul, e di parti delle province di Salahuddin, Kirkuk e Diyala.

Rinforzi continuano ad affluire verso Samarra, 110 chilometri a nord di Baghdad, dove in combattimenti avvenuti oggi almeno dieci soldati sono morti, secondo la televisione panaraba Al Jazira. Secondo la stessa fonte forze d’elite dell’esercito stanno marciando verso Mosul, mentre a Tal Afar, una cittadina a maggioranza sciita 60 chilometri a ovest, sono in corso combattimenti tra gli insorti e unità dell’esercito sostenute da volontari sciiti.

Scontri sono in corso anche nella provincia di Diyala. A nord del capoluogo provinciale Baquba un centro per il reclutamento dei volontari è stato bombardato a colpi di mortaio con un bilancio di sei morti. Mentre la notte scorsa sei membri delle milizie curde, che si battono anch’esse contro l’Isis, sono morti in un raid aereo governativo, forse per errore. A Baghdad, invece, 15 persone sono state uccise in un attentato suicida.

Sinora non è stato possibile verificare l’autenticità delle fotografie con cui gli insorti hanno rivendicato le esecuzioni sommarie di non meno di 1.700 soldati, secondo il New York Times.

Alti funzionari del governo iracheno si sono dichiarati scettici ma nei giorni scorsi si erano avute notizie di esecuzioni sommarie di decine di soldati e anche di civili, confermate dalla commissione per i diritti umani dell’Onu. Le foto, pubblicate su twitter e scattate secondo gli insorti nella provincia di Salahuddin, a nord di Baghdad, mostrano decine di cadaveri.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR