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Israele: bandiere nere e rosa contro Netanyahu

Poliziotti allontanano un manifestante con la forza. KEYSTONE/AP/Ariel Schalit sda-ats

(Keystone-ATS) Sono stati circa 10mila i manifestanti che ieri sera hanno dimostrato a Gerusalemme per chiedere le dimissioni del premier Benyamin Netanyahu per i suoi guai giudiziari e la gestione della pandemia.

Accanto alle consuete bandiere nere innalzate dall’omonimo gruppo – uno dei maggiori che ha dato il via alle proteste in corso da mesi – sono sempre più numerose quelle rosa. Il fenomeno è nato lo scorso 19 settembre poco prima dell’attuale lockdown in Israele – che scadrà questa sera alle 24 locali – quando, ha ricordato Haaretz, un gruppo di giovani donne e alcuni uomini hanno indossato sulla spiaggia di Tel Aviv costumi da bagno rosa, bandane rosa sfidando le restrizioni governative a manifestare a causa del Covid.

I cartelli, anche questi rosa, chiedevano di ‘Preservare il diritto a manifestare’. ‘Il fronte rosa’ insieme al movimento Lgbt è uno dei quelli più attivi nelle proteste. Nel frattempo sono aumentati – anche secondo la polizia – gli attacchi di gruppi di destra, che sostengono Netanyahu, ai manifestanti. Ieri sera gli assalti si sono verificati a Tel Aviv, Ramat Gan, Kiryat Ata e anche Gerusalemme. Le forze dell’ordine a Gerusalemme hanno arrestato un ragazzo di 18 anni ritenuto responsabile di uno degli attacchi e altri 4 sono stati fermati a Tel Aviv. Episodi analoghi di attacchi sono avvenuti anche nei giorni scorsi.

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