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Italia: arrestato ad Imperia capo paramilitare colombiano

(Keystone-ATS) Il colombiano Domenico Antonio Mancuso Hoyos, di 49 anni, capo paramilitare e narcotrafficante, ricercato nel suo Paese per decine di omicidi associazione a delinquere, sovversione e banda armata, è stato arrestato ad Imperia dagli uomini della Guardia di Finanza.

L’uomo è ritenuto responsabile, in particolare, di oltre 130 omicidi commessi alla fine degli anni ’90 da Blocco Catatumbo delle Autodefensas Unidas de Colombia, (Auf, uno dei principali gruppi paramilitari del paese).

Dopo una complessa attività di intelligence condotta dall’Interpol, il ricercato è stato individuato nell’imperiese ed è stato arrestato ieri (ma la notizia si è appresa solo oggi) in esecuzione di un ordine di cattura internazionale, a fini estradizionali, emesso dal Tribunale della Colombia.

L’uomo, riferisce la Guardia di finanza, era presente in Italia da circa due anni quando, nello scorso maggio, è stato emanato dalle autorità sudamericane l’ordine di carcerazione nei suoi confronti. L’arresto è avvenuto da parte di unità specializzate del Corpo, normalmente impiegate nella lotta alla criminalità organizzata in Liguria e con l’ausilio di mezzi aerei.

Il colombiano è stato condotto nel carcere di Marassi a Genova e messo a disposizione della Corte d’Appello e della Procura Generale della Repubblica di Genova, competenti per la richiesta di estradizione da parte delle autorità colombiane.

Nel corso della perquisizione nell’abitazione in cui si rifugiava, sono stati trovati documenti e materiale attualmente al vaglio degli inquirenti. Il direttore della polizia colombiana, Rodolfo Palomino, ha annunciato su Twitter l’arresto sottolineando che Mancuso è considerato responsabile “di oltre 130 omicidi commessi dal Blocco Catatumbo delle Autodefensas Unidas de Colombia”.

Secondo Palomino, Mancuso non ha mai deposto le armi ed era ricercato dall’Interpol, tra l’altro, per la cosiddetta strage di Gabarra (oltre 80 morti) nel maggio del 1999.

Secondo fonti delle forze di sicurezza citate dai media colombiani, Mancuso si trovava in Italia per avviare vari progetti immobiliari, tra cui quello relativo a un albergo a cinque stelle, attraverso i quali riciclare fondi provenienti da organizzazioni di narcotrafficanti con le quali si erano alleati i paramilitari colombiani.

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