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Italia: Mediaset, Berlusconi in prova ad assistenza anziani

(Keystone-ATS) Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso a Silvio Berlusconi la pena alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali per scontare, al netto del condono, la condanna di un anno per il processo Mediaset. L’ex premier, di 77 anni, andrà ad assistere gli anziani in un centro a Cesano Boscone (Milano) della Fondazione Sacra Famiglia, apprende l’ANSA da ambienti vicini allo stesso Berlusconi.

Dovrà farlo “con impegno di almeno una volta alla settimana e per un tempo non inferiore a quattro ore consecutive, secondo le modalità che verranno concordate con l’Ufficio esecuzione penale esterna (EUPE)”, si legge nel comunicato stampa del Tribunale di Sorveglianza nel passaggio che riguarda le prescrizioni sull’affidamento.

Secondo le varie prescrizioni che accompagnano il provvedimento, Berlusconi non potrà lasciare la Lombardia ma, è autorizzato, come da sua richiesta, e recarsi a Roma dal martedì al giovedì presso il domicilio da lui indicato, con rientro al suo domicilio in Lombardia, entro le ore 23 del giovedì stesso.

“La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano appare equilibrata e soddisfacente anche in relazione alle esigenze dell’attività politica del Presidente Berlusconi”, dichiarano l’avvocato Franco Coppi e l’avvocato Niccolò Ghedini.

Berlusconi

insofferente a regole, dicono i giudici

Il reato di frode fiscale commesso da Silvio Berlusconi e reiterato nel tempo dimostra “un’insofferenza del colpevole alle regole dello Stato poste a tutela dell’ordinamento e della civile convivenza”, scrivono i giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano.

I giudici sottolineano anche che il leader di Forza Italia nel corso dell’affidamento in prova ai servizi sociali dovrà avere “concreti comportamenti” che dovranno “mantenersi nell’ambito delle regole della civile convivenza, del decoro e del rispetto delle istituzioni”.

“Persona socialmente pericolosa

Silvio Berlusconi “è ancora persona socialmente pericolosa” ma una serie di elementi, come il pagamento del risarcimento danni e delle spese processuali per il caso Mediaset, “evidenziano la scemata pericolosità sociale” del leader di Fi e “appaiono indici di volontà di recupero”, scrivono ancora i giudici.

In un passaggio precedente, però, il Tribunale ha specificato che “colui che viene affidato in prova ai servizi sociali è ancora persona socialmente pericolosa, altrimenti non potrebbe essere eseguita una pena nei confronti di persona che si fosse del tutto rieducata”.

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