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JPMorgan fa il pieno di utili, ma i ricavi sono in calo

(Keystone-ATS) Pieno di utili per JPMorgan, che avvia la stagione delle trimestrali della grandi banche americane, aprendo uno spaccato su terzo trimestre caratterizzato da un rallentamento del trading in un mercato volatile.

Il taglio costi spinge l’utile netto a 6,8 miliardi di dollari, in aumento del 22,3% rispetto ai 5,57 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Un risultato positivo che non accontenta Wall Street.

I ricavi infatti calano del 6,4% a 23,5 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti. E i titoli di JPMorgan scendono nelle contrattazioni after hours, dove arrivano a perdere quasi l’1%. Delude anche l’utile per azione, salito a 1,68 dollari dagli 1,35 dollari del 2014. Al netto di benefici fiscali per 2,2 miliardi di dollari e di altre voci una tantum, l’utile per azione è 1,29 dollari, sotto le attese degli analisti che scommettevano su 1,37 dollari.

I ricavi da trading sono calati del 15% a 4,34 miliardi di dollari contro i 5,07 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. I costi sono scesi del 3% a 15,37 miliardi di dollari dai 15,8 miliardi del 2014. Le spese legali si sono attestate a 1,3 miliardi, in aumento rispetto agli 1,06 miliardi del 2014 e ai 291 milioni di dollari del secondo trimestre.

JPMorgan negli ultimi tre mesi ha continuato a tagliare la forza lavoro, riducendola di 1.781 unità a 235.678 unità. Secondo indiscrezioni, l’opera di contenimento dei costi prosegue con la banca che punta a tagliare sui BlackBerry, chiedendo ad alcuni dipendenti di farsi carico delle spese del dispositivo e dei piani dati. I titoli JPMorgan hanno toccato i massimi storici in luglio, salendo a 70,61 dollari, da allora sono scesi del 13%. dall’inizio dell’anno hanno perso l’1,7%.

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