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Julius Bär, via altri 300 posti di lavoro

Si annunciano momenti difficili per il personale di Julius Bär. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) Julius Bär cancellerà altri 300 posti di lavoro, nell’ambito di un nuovo programma di riduzione dei costi lanciato quest’anno. Lo ha indicato in una conferenza telefonica Philipp Rickenbacher, Ceo della banca zurighese specializzata nell’amministrazione patrimoniale.

La soppressone di impieghi concernerà tutti i settori dell’istituto, ha aggiunto il manager in carica dallo scorso settembre durante la presentazione dei risultati 2019 dell’azienda. La società punta a ridurre la sua base di costo di 200 milioni di franchi all’anno attraverso misure volte a promuovere la produttività e l’efficienza. Verrà fra l’altro sottoposta a verifica la presenza geografica del gruppo: un’unità alle Bahamas verrà per esempio chiusa.

Julius Bär aveva già annunciato l’anno scorso la riduzione dell’organico, entro la fine del 2019, nella misura di circa il 2%, con la perdita di circa 140 posti. Stando Rickenbacher i risparmi previsti da questa manovra sono già stati al 60% realizzati.

Fondata a Zurigo nel 1890, Julius Bär è quotata alla borsa svizzera dal 2005. Oggi è attiva esclusivamente nel private banking e si pubblicizza con lo slogan “grande abbastanza per essere forte e ciò nonostante sufficientemente piccola da prendere seriamente ogni cliente”. È presente in 14 località svizzere, fra cui Lugano e St. Moritz, e ha anche numerose sedi all’estero.

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