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Kosovo: accuse a Thaci, a Pristina si difende l’Uck

Il presidente del Kosovo Hashim Thaci KEYSTONE/EPA/VALDRIN XHEMAJ sda-ats

(Keystone-ATS) All’indomani delle pesanti accuse di crimini di guerra e contro l’umanità rese pubbliche dal Tribunale speciale dell’Aja a carico del presidente Hashim Thaci e di altri ex leader e militanti dell’Uck, a Pristina si moltiplicano le dichiarazioni.

A farla da padrone sono le prese di posizione a difesa dell’indipendenza conquistata e della ‘guerra sacrosanta’ contro la Serbia condotta 20 anni fa dall’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck).

Lo stesso Thaci, che fu tra i leader della guerriglia indipendentista, come prima reazione ha inserito sul suo profilo Facebook gli emblemi dell’Uck, imitato in questo da Fatmir Limaj, leader del partito Nisma. Il governo, in un comunicato, ha sottolineato che “la lotta del popolo kosovaro e dell’Esercito di liberazione Kosovo è stata giusta e liberatrice, e come tale resterà uno dei periodi più importanti nella storia del Paese”.

L’ex premier e leader dell’Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak) Ramush Haradinaj, anch’egli ex leader Uck, ha scritto su Facebook che “l’Uck ha condotto una guerra pulita il cui risultato è stata la libertà e la creazione dello stato del Kosovo.

Crediamo nell’innocenza del presidente Thaci, del presidente (del Partito democratico del Kosovo, Pdk) Kadri Veselj e di tutti gli altri compagni d’armi”.

“Sono fermamente convinto che la guerra dell’Uck sia stata e sarà confermata dalla giustizia internazionale come una guerra giusta e pulita, che i combattenti dell’Uck hanno condotto per proteggere il popolo del Kosovo dal terrore, dalla distruzione e dal genocidio serbo” – ha scritto su Facebook da parte sua Isa Mustafa, ex premier e capo dell’Alleanza democratica del Kosovo (Ldk), il partito del premier Avdullah Hoti. Per l’organizzazione dei veterani dell’Uck, le accuse del Tribunale dell’Aja nei confronti di Thaci e Veselj sono del tutto inaccettabili.

Numerosi i commenti da parte di osservatori e analisti a Pristina, alcuni dei quali ritengono che con le accuse a Thaci sarà più difficile riprendere in tempi brevi il dialogo fra Belgrado e Pristina.

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