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Kosovo: il treno della discordia ritorna a Belgrado

Il treno della discordia. KEYSTONE/AP/DARKO VOJINOVIC sda-ats

(Keystone-ATS) Il treno della discordia partito stamane da Belgrado per Kosovska Mitrovica e fermo dalle 16.30 a Raska, a ridosso del confine del Kosovo, ripartirà in serata per Belgrado. Ne dà notizia l’agenzia Tanjug.

I passeggeri diretti a Kosovska Mitrovica proseguiranno in autobus, mentre gli altri – esponenti politici e funzionari serbi sul convoglio per il viaggio inaugurale dopo 18 anni di interruzione – faranno ritorno nella capitale.

Il ritorno del convoglio a Belgrado è stato deciso dopo le dichiarazioni del premier serbo Aleksandar Vucic, che ha detto di essere stato lui stesso a decidere di fermare il treno a Raska per evitare scontri e incidenti.

In precedenza il presidente kosovaro Hashim Thaci aveva dato ordine di fermare e impedire con mezzi legali l’ingresso in Kosovo del treno. Come riferiscono i media a Pristina, Thaci ritiene che il convoglio serbo non possa entrare in Kosovo poiché è munito di “inammissibili contrassegni nazionalistici”, cosa contraria alle leggi e alla costituzione del Kosovo.

Il convoglio mostra la bandiera serba e la scritta “Il Kosovo è Serbia” in 21 lingue. A bordo del treno, ha osservato Thaci, vi sono inoltre esponenti serbi ai quali non è stato rilasciato il permesso di entrare in Kosovo.

La Serbia non riconosce l’indipendenza proclamata dal Kosovo il 17 febbraio 2008.

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