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L’ambasciata libica a Berna con gli insorti

(Keystone-ATS) L’ambasciata di Libia a Berna ha annunciato di aver rotto ogni rapporto con il regime del colonnello Gheddafi: da questo momento tutto il personale della missione diplomatica appoggia la rivoluzione popolare e passa a sostenere il Consiglio nazionale di transizione.

L’uso della violenza e la pratica della tortura, così come le informazioni secondo cui il regime del colonnello impiegherebbe mercenari contro il popolo libico, ha spinto il personale dell’ambasciata a compiere questo passo, si legge in un comunicato inviato a “Swissinfo.ch”, di cui l’ATS ha potuto prendere visione.

“I membri dell’ambasciata non hanno più alcun legame con il regime di Muammar Gheddafi”, si afferma nel comunicato. Essi invitano inoltre la comunità internazionale a riconoscere il Consiglio nazionale di transizione libico, sull’esempio della Francia.

Secondo fonti diplomatiche citate da “Swissinfo.ch”, il Dipartimento federale degli affari esteri sarebbe al corrente della decisione. L’ambasciata libica a Ginevra aveva già compiuto identica scelta lo scorso 25 febbraio.

Intanto il Consiglio federale mette a disposizione 12 milioni di franchi e prevede l’impiego di 14 persone del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) per sostenere attivamente il processo di transizione in Nordafrica.

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