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L’estrema destra di Bolsonaro trionfa in Brasile

Il prossimo si affronteranno nel turno decisivo: a sinistra Fernando Haddad, a destra Jair Bolsonaro. Keystone/AP/SILVIA IZQUIERDO sda-ats

(Keystone-ATS) Jair Bolsonaro, il candidato outsider dell’estrema destra, ha trionfato nel primo turno delle elezioni presidenziali in Brasile.

Si è imposto con oltre 16 punti di vantaggio sull’erede politico di Lula da Silva, lo sbiadito Fernando Haddad, che affronterà come chiaro favorito al ballottaggio previsto tra tre settimane, il prossimo 28 ottobre.

Bolsonaro – un ex militare nazionalista noto per i suoi commenti omofobi, misogini e razzisti, nonché per le lodi alla dittatura militare – ha sfiorato l’elezione al primo turno, uno scenario considerato impossibile alla vigilia, con il 46,03% dei voti contro il 29,28% di Haddad, un professore universitario ex ministro dell’Istruzione di Lula ed ex sindaco di San Paolo.

Lo tsunami di estrema destra ha investito l’establishment politico brasiliano, distruggendo equilibri consolidati e ridisegnando la mappa politica del Paese: 17 delle 27 entità federali hanno appoggiato il candidato di estrema destra, mentre il Partito dei Lavoratori (Pt) di Haddad si è imposto solo in 9 stati, tutti nel Nordest, la parte più povera del Paese.

Il Pt ha perso anche il governo locale nel principale stato che amministrava finora, Minas Gerais (Sudest), dove ha sofferto un’umiliazione ancora più cocente: l’ex presidente Dilma Rousseff, candidata per un seggio al Senato, è arrivata al quarto posto (con il 15% dei voti) ed è stata esclusa dalla camera alta.

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