L’intelligenza si legge negli occhi, in grandezza pupille
(Keystone-ATS) L’intelligenza si leggerebbe negli occhi, infatti la grandezza delle pupille è un ottimo indicatore delle capacità mentali di un individuo.
È quanto suggerito dai risultati di una ricerca condotta presso la Georgia Institute of Technology e pubblicata sulla rivista Cognitive Psychology.
Lo studio ha coinvolto 512 individui che sono stati sottoposti a una serie di test cognitivi, per misurare in particolare la loro memoria di lavoro (parte della memoria a breve termine che ci serve, ad esempio, per tenere a mente un numero mentre lo stiamo digitando sulla tastiera del telefono) e la loro intelligenza fluida, o ragionamento fluido, che è la capacità di pensare logicamente e risolvere i problemi in situazioni nuove.
Ebbene è emerso che chi totalizzava punteggi maggiori e quindi aveva capacità cognitive maggiori, presentava anche pupille di dimensioni marcatamente differenti rispetto a chi aveva performance cognitive peggiori.
È possibile che dietro il nesso tra dimensioni della pupilla e intelligenza vi sia il rapporto che la pupilla ha con il cervello, attraverso un’area con cui è in comunicazione diretta, il locus coeruleus, la cui attività neurale è associata a modifiche della dimensione della pupilla.
A sua volta il locus coeruleus è in comunicazione col lobo prefrontale, sede delle nostre funzioni cognitive superiori, dell'”intelligenza” appunto.