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La Chaux-de-Fonds Monnard si è dimesso

(Keystone-ATS) Il municipale di La Chaux-de-Fonds Pierre-André Monnard si è dimesso la scorsa notte, riferisce la cancelleria della città neocastellana.

In congedo malattia da oltre un mese dopo le critiche subite in relazione alla sua gestione delle finanze comunali, egli aveva annunciato il suo ritorno al lavoro per il 7 aprile, ma ora, in un’intervista, parla di “uno stato di salute ancora vacillante”.

Per Monnard la decisione non rappresenta assolutamente un’ammissione di colpa. “Nelle ultime settimane ero ottimista. Mi sentivo sulla via della guarigione e avevo preparato il mio ritorno a capo del mio dicastero”, spiega il responsabile delle finanze sulle pagine de “L’impartial” e de “L’Express”. “Purtroppo la mia convalescenza non è così rapida come sperato”.

Il liberale radicale spiega di non soffrire nuovamente di un burn-out, ma di “una grande stanchezza originata dalle accuse menzognere e irrazionali proferite nei miei riguardi. Spero davvero di ristabilirmi presto”.

Dalla fine del 2014 Monnard è anche consigliere nazionale e ha intenzione di portare a termine il suo mandato a Berna, carica per cui non si ripresenterà, ma la sola priorità è la salute, afferma nell’intervista.

Il 58enne avrebbe potuto rinviare ulteriormente il suo ritorno in municipio, “ma ciò avrebbe significato collocare i miei interessi personali davanti a quelli della città e dei concittadini. Per evitare una situazione simile – e soltanto per questo motivo – cedo ora il mio posto”.

Il consiglio comunale deciderà il 21 aprile se accettare che le dimissioni prendano effetto immediatamente. Prima subentrante della lista PLR, la presidente del legislativo Sylvia Morel ha accettato di rimpiazzare Monnard. Fino alla sua entrata in funzione, la cui data deve ancora essere fissata, guiderà il dicastero delle finanze il municipale Théo Huguenin-Elie.

Monnard è in balia delle critiche da quando ha annunciato, in febbraio, un disavanzo imprevisto di 12 milioni di franchi per il 2014. È accusato di non aver reagito tempestivamente alla diminuzione degli introiti finanziari, ignorando gli avvertimenti al riguardo del servizio finanziario. Tutti i partiti – compreso il suo – lo avevano invitato a rassegnare le dimissioni.

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