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La mafia italiana attiva anche in Svizzera

(Keystone-ATS) Le organizzazioni mafiose sono sempre attive sia in Svizzera che nelle regioni di confine dei paesi limitrofi. Esse si servono del nostro Paese soprattutto come crocevia e luogo di transito per attività di supporto. È quanto emerge dal rapporto annuale 2010 dell’Ufficio federale di polizia (fedpol), pubblicato oggi.

Secondo il documento, la crescente pressione esercitata dalle autorità italiane sulla ‘Ndrangheta calabrese e sulle altre organizzazioni di stampo mafioso, inducono quest’ultime a svolgere sempre più attività criminali in Svizzera, come per esempio il riciclaggio di denaro. Le attività dei clan che operano in territorio elvetico sono tuttavia prevalentemente di carattere transfrontaliero.

Per rafforzare la loro presenza nel nostro Paese e le loro attività nell’ambito della criminalità economica le organizzazioni mafiose italiane cercano di collaborare in modo specifico con esperti del mondo finanziario e bancario. I reati vengono commessi con la massima discrezione, rileva il rapporto di fedpol.

Nel 2010 sono state arrestate in Svizzera diverse persone. Alcune di esse, appartenenti a organizzazioni mafiose, sono state estradate in Italia e condannate a lunghe pene detentive. Altre avevano compiuto reati anche in Svizzera.

Il rapporto ricorda poi che i criminali usano sempre più spesso Internet per pianificare i reati su scala internazionale. Dimostrano una maggiore rapidità e sono sempre più difficili da identificare. Sovente dietro le attività illegali si celano reti e organizzazioni criminali che collaborano a livello internazionale con hacker e autori di virus informatici.

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