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La piazza finanziaria rimane forte

(Keystone-ATS) Nonostante la decisione di abbandonare il segreto bancario, la piazza finanziaria elvetica sembra aver sopportato il colpo. Anzi: i patrimoni gestiti sono cresciuti e la sua posizione tra i leader mondiali in questo mercato non è minacciata.

È quanto si legge nel Rapporto sulle questioni finanziarie e fiscali internazionali 2015 pubblicato oggi.

Stando al documento redatto dalla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI), benché la Confederazione abbia adeguato la propria legislazione alle nuove esigenze di trasparenza internazionali, la pressione sulla piazza finanziaria elvetica per l’anno in corso non è destinata ad allentarsi.

Tuttavia, benché ormai il passaggio allo scambio automatico di informazioni fiscali sia acquisito, le autorità intendono estendere la propria rete di accordi (come di recente con l’Australia) a condizione che vengano rispettati scrupolosamente i principi di reciprocità e di specialità, ossia che i dati ottenuti vengano utilizzati unicamente a fini fiscali.

Multinazionali, norme minime per evitare elusione fiscale

Circa il progetto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa (OCSE) volto a circoscrivere l’elusione fiscale da parte delle grandi multinazionali, Berna intende prendere in considerazione solo le “norme minime” inerenti al piano d’azione (BEPS, Base Erosion and Profit Shifting), di cui si è già tenuto conto nella riforma III delle imprese (abolizione regimi fiscali criticati a livello internazionale e sostituzione con Patent box o Licence box per l’imposizione privilegiata di brevetti e royalties).

Per lo scambio di dati sui “ruling” fiscali (regimi impositivi speciali) concessi a determinate imprese, la Confederazione intende istituire le basi legali necessarie.

Rapporti bilaterali, situazione normalizzata con vicini

Per quanto riguarda le relazioni con i singoli Stati, il rapporto sottolinea la normalizzazione raggiunta con i nostri principali vicini, come la Francia e l’Italia, ma anche con gli Stati Uniti, in particolare per la fine – prossima – del contenzioso fiscale con le banche elvetiche che hanno aderito al programma di regolarizzazione.

Con alcuni Paesi sussistono tuttavia diversi problemi tutt’ora aperti. La cooperazione fiscale con l’India è influenzata negativamente a causa dei dati bancari rubati ottenuti da Nuova Delhi. Per questo Paese, si legge nel rapporto, le informazioni ricevute per via amministrativa dalla Francia (leggi: Lista Falciani) riguardanti cittadini indiani con conti nella filiale ginevrina di HSBC sono state acquisite in maniera legittima.

Il dialogo tra i due Paesi ha permesso di ottenere sensibili miglioramenti in materia di assistenza. È dell’ottobre scorso la notizia che l’Amministrazione federale delle finanze concederà assistenza al paese asiatico circa due coniugi dell’alta società che avrebbero depositato denaro presso la banca HSBC evadendo il fisco.

Dati rubati, più flessibilità da parte elvetica

Benché in linea di principio la Svizzera avrebbe dovuto respingere tale richiesta, il Consiglio federale non è più disposto ad opporre un rifiuto sistematico. Per questo motivo, come ricorda il rapporto, il Governo ha inviato in consultazione nel settembre scorso una revisione della legge sull’assistenza amministrativa fiscale che contempla l’assistenza anche in caso di dati rubati, purché lo Stato richiedente non abbia svolto un ruolo attivo nel procurarsi le informazioni in questione, ma le abbia ottenute da terzi dopo regolare richiesta di assistenza oppure se le sia procurate “da fonti pubbliche accessibili.”

Avviando la consultazione, l’Esecutivo è tornato alla carica dopo che nel 2013 un progetto simile era stato abbandonato a causa della ferma opposizione dei Cantoni, partiti e associazioni economiche. La revisione, frutto di pressioni internazionali, dovrebbe permettere alla Confederazione di superare con successo la fase 2 di esame da parte del Forum mondiale.

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