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La Svizzera rimanda la candidatura per Comitato esecutivo Unesco

(Keystone-ATS) La Svizzera ha deciso di posticipare la candidatura per un seggio nel Comitato esecutivo dell’Unesco, inizialmente prevista per quest’anno, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), confermando una notizia pubblicata da Le Matin Dimanche.

Il termine è fissato ora al 2019.

La candidatura svizzera per il 2015 era stata depositata nel luglio dello scorso anno. La decisione di rimandare il tutto al 2019 “scaturisce da una valutazione di diverse iniziative che la Svizzera sta conducendo a livello multilaterale”, ha indicato Sonja Isella, portavoce del DFAE. Berna deve infatti “pianificare e scaglionare in modo ottimale gli impegni e le sollecitazioni”.

Attualmente una delle priorità è la ristrutturazione del Palazzo delle Nazioni a Ginevra e il finanziamento dei lavori. La Svizzera dovrebbe inoltre essere eletta questa settimana al Consiglio dei diritti umani dell’ONU.

Il Matin Dimanche afferma che il ritiro della candidatura elvetica è legato alla decisione degli Stati Uniti di mettersi in lizza per un seggio nel Consiglio esecutivo. Vi erano quindi sette candidati per sei seggi. Il ritiro della Svizzera ha creato una situazione di “clean state” dove il numero di candidati è pari a quello dei seggi. IL DFAE ritiene che la decisione permetterà di “rafforzare le relazioni con gli altri membri del gruppo” che avrebbe dovuto rappresentare.

La Confederazione è stata membro del Consiglio esecutivo dell’Unesco per l’ultima volta nel periodo 2003-2007. Normalmente viene presentata una candidatura ogni 10-12 anni.

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