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La Timoshenko “picchiata in cella”

(Keystone-ATS) Una vera e propria aggressione in carcere, un ricovero coatto in ospedale nella notte, un’ernia mal curata. È quanto denuncia la leader dell’opposizione ucraina, Iulia Timoshenko, che in segno di protesta ha iniziato uno sciopero della fame “a oltranza”, mentre i deputati del suo partito e di quelli alleati hanno occupato il parlamento.

La Commissione europea ha chiesto “spiegazioni urgenti” alle autorità ucraine, mentre il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle si è detto “profondamente preoccupato”.

“Iulia Timoshenko ha iniziato lo sciopero della fame” il 20 aprile, ha annunciato oggi Serghei Vlasenko, deputato e avvocato dell’ex premier, uscendo dal carcere femminile di Kharkiv, dove l’eroina della Rivoluzione arancione è rinchiusa dopo essere stata condannata a sette anni in un processo che molti osservatori ritengono di matrice politica. Ma le sorprese non finiscono qui. L’avvocato ha denunciato di non aver potuto vedere la Timoshenko per due giorni: lo scopo – sostiene – era nascondergli lo stato di salute dell’ex premier, che avrebbe “lividi su tutte le braccia e un grosso ematoma all’altezza dello stomaco”.

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