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La vittoria di Obama, no al web a due velocità

(Keystone-ATS) L’internet a due velocità appartiene al passato. Entrano infatti in vigore le norme volute dal presidente Barack Obama sulla neutralità della rete. Ovvero il no a favoritismi in termini di velocità sul web per chi paga o chi paga di più.

La Corte d’Appello del Distretto di Columbia respinge la richiesta di slittamento presentata dai colossi delle telecomunicazioni, concedendo di fatto la vittoria al presidente americano e alla Federal Communications Commission (Fcc). Ma potrebbe trattarsi di una vittoria solo temporanea: i big dell’industria non intendono infatti mollare e anzi sembrano intenzionati a far sentire la loro contrarietà alle nuove norme a colpi di tribunali. La guerra potrebbe così essere lunga, fra ricorsi, appelli e scontri nelle aule giudiziarie.

Da At&t a Verizon, tutti i colossi delle telecomunicazioni si sono opposti da subito alle nuove norme, in base alle quali i provider di servizi a banda larga vengono trattati e devono essere sottoposti alle stesse regole delle ‘public utility’, perché la rete offre servizi essenziali per la collettività.

Una definizione che ritengono stretta e alla quale si oppongono, anche perché a loro avviso la Fcc non ha l’autorità di riclassificare i servizi a banda larga. Le norme – secondo i big dell’industria – avranno nell’immediato un impatto limitato, se non quello di frenare gli investimenti nelle infrastrutture a banda larga. Per l’industria si tratta di una vera rivoluzione, visto che finora operava in un regime di autoregolamentazione.

Il divieto di un internet a due velocità è una vittoria anche per alcuni big della Silicon Valley, come Netflix, che per mesi ha messo in guardia le autorità americane sul fatto che le società di telecomunicazione possono, con incentivi economici, distorcere la rete. A sostenere le nuove norme anche Spotify, Facebook e Google.

Alla decisione della neutralità della rete le autorità americane sono arrivate dopo un lungo percorso. Inizialmente l’ipotesi era quella di un ibrido, di un compromesso. Poi, però, l’opinione pubblica, la Silicon Valley e Obama si sono fatti sentire, condizionando la presa di posizione delle autorità che, a loro avviso, si sono così schierate dalla parte dei consumatori.

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