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LafargeHolcim citata in giudizio negli Usa per cementificio a Cuba

Gli avvocati del gruppo si sono attivati. KEYSTONE/PATRICK B. KRAEMER sda-ats

(Keystone-ATS) Problemi giudiziari negli Stati Uniti per il gruppo franco-elvetico LafargeHolcim, chiamato a rispondere dell’espropriazione di terreni avvenuta a Cuba a beneficio di un cementificio nella quale la società detiene una partecipazione.

Un tribunale americano ha ammesso la presentazione di una richiesta di risarcimento per 270 milioni di franchi, riferiscono oggi il Tages-Anzeiger e testate consorelle. Le pretese vengono portate avanti da una ventina di persone, che chiedono indennizzi per terreni loro sottratti e dove oggi si trovano gli stabilimenti. L’azione si basa sull’Helms-Burton Act, una legge statunitense del 1996 che ha inasprito l’embargo contro Cuba.

Dal 2001 Holderbank (che è poi diventata Holcim e in seguito LafargeHolcim) detiene una partecipazione in un sito produttivo nell’isola caraibica gestito da una joint venture costituita da una società del ministero delle costruzioni cubano e da un’impresa spagnola, Las Pailas de cemento.

Secondo gli estensori della causa di risarcimento, LafargeHolcim ha consapevolmente e intenzionalmente utilizzato una complessa rete di società bucalettere nei Paesi Bassi e in Spagna per nascondere la sua collaborazione con lo stato cubano nell’opera di modernizzazione e di gestione del cementificio.

Contattato dal Tages-Anzeiger, il gruppo LafargeHolcim ha dichiarato di essere a conoscenza del procedimento avviato negli Stati Uniti. L’azienda ritiene che la causa non abbia fondamento ed è pronta a difendersi con tutto il vigore necessario, ha indicato un portavoce.

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