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Lavoro: gli anziani sono più motivati dei giovani

(Keystone-ATS) Gli impiegati giovani, tra i 20 e i 30 anni di età, sono a quanto sembra più difficili da motivare rispetto ai colleghi più anziani, dai cinquant’anni in poi. Lo afferma uno studio pubblicato oggi da Ernst & Young (EY).

L’istituto ha intervistato un campione di mille persone in febbraio. Tra i giovani solo un quinto dei dipendenti si definisce “altamente motivato”. Per Barbara Aeschlimann, responsabile del personale presso EY Svizzera, si tratta di un campanello d’allarme. Le aziende, in altri termini, dovrebbero adattarsi meglio alle mutate esigenze e ai bisogni delle giovani generazioni. Oggi sono richiesti quadri dirigenti che svolgono la loro funzione non nella veste del “capo classico”, ma piuttosto di consigliere e mentore.

La situazione è diversa per quanto riguarda i lavoratori più anziani: oltre la metà degli over sessanta dichiara infatti di essere molto motivato, mentre tra gli ultracinquantenni la proporzione si assesta al 43%.

Secondo la Aeschlimann una cosa è chiara: le imprese dovrebbero sfruttare al meglio la disponibilità dei colleghi coi capelli grigi, che vantano una preziosa esperienza e che in generale sono particolarmente responsabili ed affidabili.

La principale fonte di motivazione, secondo quanto risulta dallo studio, è un buon rapporto con i colleghi, aspetto che prevale sulla qualità dell’attività svolta e sugli orari di lavoro. Il salario giunge solo al quarto posto.

Dall’inchiesta risulta anche che tra gli statali la percentuale di dipendenti soddisfatti del lavoro che svolgono rappresenta quasi i due terzi, mentre nell’economia privata la quota si ferma al 59%.

Altro punto messo in evidenza dallo studio: tra coloro che guadagnano più di 150 mila franchi la percentuale dei “molto motivati” è superiore al 50%. Nella classi salariali più basse, tra i 61 mila e gli 80 mila franchi, scende invece a circa un terzo. I più pagati sono anche coloro che in numero maggiore (80%) si dicono contenti dell’attività svolta. I più scontenti sono coloro che portano a casa una busta paga compresa tra 41 mila e 80 mila franchi.

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