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Lavoro nero: aumentano le verifiche

(Keystone-ATS) La Legge contro il lavoro nero (LLN) è sempre meglio applicata, anche se non mancano margini di manovra, specie nella comunicazione tra gli organi di controllo attivi nei cantoni e le istanze speciali (autorità fiscali, uffici preposti alla migrazione, casse di compensazione). È quanto indica il rapporto d’attività 2013 della Segreteria di stato dell’economia.

Secondo la SECO, nel 2013 sono state controllate 11’962 imprese (+3,5% rispetto al 2012, +7,5% rispetto al 2011) e 34’701 persone (+0,5%, +2,5 rispetto al 2011).

Un terzo delle imprese dà adito ad almeno un sospetto, che viene trasmesso per essere sottoposto ad una verifica. Presunte irregolarità riguardano anche quasi un terzo delle persone controllate, per le quali si richiedono esami più approfonditi.

Risultano in aumento i casi riguardanti violazioni della legge federale sugli stranieri (5’917, +27%), mentre tra multe e altre sanzioni i cantoni hanno incassato 1’098’710 franchi (+211’468 franchi).

Nel 2013, in Ticino sono stati eseguiti 978 controlli su società e 1156 su persone, ossia sui rispettivi rapporti di lavoro. Per il cantone a Sud delle Alpi si tratta di un incremento – il più forte a livello cantonale – da un anno all’altro di 280 unità solo per le imprese e di 381 unità per le persone. Nei Grigioni, sia i controlli delle imprese (535) che delle persone (1’087) sono in calo rispetto al 2012.

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