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Lavoro nero: aumentato numero di casi sospetti nel 2016

Il numero di casi sospetti di lavoro nero è aumentato nel 2016 in Svizzera (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Il numero di casi sospetti di lavoro nero è aumentato nel 2016 in Svizzera. I controlli effettuati dagli ispettori cantonali sono invece diminuiti rispetto all’anno precedente dell’8,1% presso aziende (12’075) e dell’11,1% presso persone (35’440).

L’aumento delle infrazioni presunte si attesta al 12% nel settore del diritto delle assicurazioni sociali (6477 casi), al 13,5% in quello del diritto degli stranieri (4875) e del 9% in quello delle imposte alla fonte (3746), rileva il rapporto annuale della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), pubblicato oggi.

L’incremento è riconducibile a un numero maggiore di segnalazioni da parte dei cittadini e delle autorità e alla nuova strategia di controllo che i Cantoni ridefiniscono ogni anno.

Sugli oltre 12’000 controlli di aziende, il 45% ha dato luogo a un sospetto. Tale proporzione si attesta al 30% per gli oltre 35’000 controlli di persone.

Nel complesso il numero dei riscontri forniti dalle varie autorità agli organi di controllo sui provvedimenti adottati e sulle sanzioni inflitte è aumentato rispetto all’anno precedente (+3%). Entrando nello specifico, per quanto riguarda il diritto in materia di stranieri, i riscontri sono diminuiti (-10%), come già avvenuto nei due anni precedenti, anche se in misura minore rispetto al 2015. Per quanto concerne il diritto delle assicurazioni sociali e in materia di imposte alla fonte si registra invece un aumento dei riscontri o delle sanzioni inflitte (rispettivamente +19% e +47%).

Il totale delle multe emesse ammonta a 586’000 franchi, a cui si aggiungono 457’000 franchi di tasse. Le entrate totali percepite (1,04 milioni di franchi) si sono ridotte del 2%.

Il numero di ispettori è rimasto praticamente invariato a 76,9 posti (-1,4%). Il loro finanziamento è coperto per metà dalla SECO e il restante 50% dai cantoni.

Gli ispettori hanno oggi un approccio ancor più mirato ed effettuano controlli nei settori in cui si presuppone una maggiore diffusione del lavoro nero, afferma la SECO. Nell’ambito del progetto di formazione iniziato nel marzo 2016, gli ispettori cantonali imparano a combinare gli aspetti teorici con quelli pratici e a utilizzare le risorse disponibili in modo efficiente. Secondo la SECO questo programma ha avuto un’eco molto positiva.

Durante la sessione primaverile, il Parlamento ha adottato una parte del progetto elaborato dal Consiglio federale volto a contrastare il lavoro nero, ma eliminando il sistema di sanzioni. La riforma faciliterà lo scambio di informazioni.

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