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Le centrali idroelettriche sbarrano la via ai pesci

(Keystone-ATS) Per consentire la libera circolazione dei pesci sui corsi d’acqua svizzeri dovranno essere eliminati un migliaio di ostacoli ed attenuate le forti variazioni del livello delle acque presso 100 centrali idroelettriche.

È quanto rileva l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) dai rapporti presentati dai cantoni sulla pianificazione delle loro attività nell’ambito della rinaturazione di fiumi e torrenti.

Nel 2010 il Parlamento ha approvato le disposizioni per la rivitalizzazione di alcuni tratti di fiumi e la riduzione dell’impatto dello sfruttamento della forza idrica. I Cantoni devono trovare soluzioni per ristabilire la libera circolazione dei pesci, ridurre la forte variazione dei deflussi, soprattutto al momento dell’immissione di acqua turbinata, e ripristinare il materiale solido di fondo, ricorda un comunicato odierno dell’UFAM. Le pianificazioni dei Cantoni dovrebbero essere disponibili alla fine dell’anno.

In base ai rapporti cantonali sullo stato di compromissione dei corsi d’acqua ricevuti, all’UFAM risulta che occorre verosimilmente modificare un migliaio delle 1850 “costruzioni trasversali” di centrali elettriche. Una situazione particolarmente difficile riguarda la discesa e la protezione dei pesci a monte delle turbine. Inoltre, per far fronte alla forte variazione dei deflussi, in un centinaio delle 560 centrali svizzere bisogna costruire dei bacini di compensazione in grado di raccogliere la piena creata dalla produzione di energia e dosarne il rilascio nel fiume.

Dopo la fase di pianificazione, i detentori degli impianti con obbligo di risanamento dovranno elaborare misure concrete e attuarle entro il 2030. I detentori di centrali idroelettriche saranno indennizzati integralmente per l’elaborazione e l’attuazione delle misure come pure per il controllo dei risultati. I relativi fondi provengono dal supplemento di 0,1 centesimi per chilowattora applicato ai costi di trasporto delle reti ad alta tensione. Il provento di questa tassa, riscossa dal 2012, ammonta a circa 50 milioni di franchi l’anno.

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