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Le PMI svizzere risentono della crisi in Europa

(Keystone-ATS) Le piccole e medie imprese (PMI) svizzere risentono sempre di più della crisi in Europa; diminuiscono gli impulsi di crescita provenienti dalle economie di Asia e USA, che non riescono più a compensare il calo della domanda europea; crescono i timori che la forza del franco freni ulteriormente le esportazioni. Queste sono le principali conclusioni che emergono dagli indicatori del Credit Suisse e dell’Ufficio svizzero per l’espansione commerciale (OSEC).

Ci si attende quindi un freno della crescita del commercio estero svizzero nel prossimo trimestre, mentre le prospettive di esportazioni delle PMI dipingono un quadro a tinte fosche. Il 34,5% delle PMI interpellate prevede vendite all’estero in aumento, contro il 38,0% nel trimestre precedente. Il 45,9% si attende una stagnazione (50,5%). Quasi un quinto delle PMI (il 19,6%) teme un calo delle vendite all’estero: nei tre mesi precedenti, lo temeva l’11,5%.

Secondo il barometro elaborato dal Credit Suisse, continueranno ad aumentare le esportazioni delle industrie del metallo, dell’elettronica e degli strumenti di precisione. Le previsioni più fosche riguardano nuovamente l’industria della carta.

All’inizio di questo terzo trimestre ben il 70% delle aziende interpellate dall’Osec ritiene che il franco forte possa frenare la crescita del proprio commercio, contro il 64% nei tre mesi precedenti. I rami più sensibili alla moneta sono i macchinari e i metalli, in cui rispettivamente l’86% e l’83% delle PMI paventano effetti negativi. Il settore dei servizi sembra più resistente: solo il 45% degli interpellati prevede conseguenze sfavorevoli.

L’81% delle PMI ha indicato all’Osec che l’apprezzamento della moneta comprime i loro margini di profitto, contro il 75% nel trimestre precedente. Tutte le aziende attive nel ramo dei macchinari temono una pressione in questo senso. Molto esposti sono anche i settori della chimica/farmaceutica (91%), dell’elettrotecnica (85%), degli strumenti di precisione (84%) e della carta (82%).

Malgrado il franco forte e la crisi dell’euro, l’Europa rimane di gran lunga la principale regione per l’export svizzero: il 94% delle PMI interpellate dall’Osec intende esportarvi i propri prodotti nel secondo semestre 2012, contro il 95% nel trimestre precedente.

L’Asia, seconda destinazione del commercio estero rossocrociato, perde invece d’importanza: il 51% delle imprese esporterà verso la regione Asia-Pacifico nel prossimo semestre (periodo precedente: 56%). Il mercato principale rimane la Cina, anche se è in netto calo (30% contro il 37% nel trimestre antecedente). Nei prossimi sei mesi, il 42% delle PMI esporterà verso l’America del Nord, il 28% prediligerà il Medio Oriente/l’Africa e il 23% preferirà l’America del Sud.

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