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Leader religiosi, più sicurezza nei luoghi di culto

Un'immagine mostra dei fiori posati in ricordo delle vittime nei pressi della parrocchia di Saint-Etienne-du-Rouvray. Keystone/AP/FRANCOIS MORI sda-ats

(Keystone-ATS) “Più sicurezza per chiese, sinagoghe e moschee”: all’indomani dell’attentato nella parrocchia di Saint-Etienne-du-Rouvray i rappresentanti delle grandi religioni di Francia, ricevuti da Hollande all’Eliseo, chiedono di rafforzare la protezione nei luoghi di culto.

Intanto il governo socialista annuncia il potenziamento dell’operazione antiterrorismo Sentinelle, che verrà portata a diecimila militari, di cui quattromila a Parigi e gli altri seimila in provincia.

In totale, ha spiegato il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve al termine del consiglio Difesa, verranno dispiegati oltre 23’500 uomini tra polizia, gendarmi, militari e riservisti. Dopo le accuse della destra sulle falle della sicurezza a Nizza oggi sono giunte le conclusioni dell’Ispettorato generale della polizia (Igpn).

Nel suo rapporto l’organo di vigilanza ritiene che il dispositivo messo in campo per i festeggiamenti del 14 luglio fosse del tutto adeguato con la presenza dei 64 agenti della Police Nationale previsti per l’occasione oltre alle squadre dei vigili urbani.

A chiedere l’apertura di un’indagine amministrativa era stato lo stesso Cazeneuve che travolto dalle polemiche all’indomani della strage volle fare un “gesto di trasparenza e verità per le vittime e le loro famiglie”.

Per l’Igpn, i veleni legati alle falle “sono frutto di una cattiva comprensione e interpretazione delle informazioni”. Nella Francia colpita da tre attentati di massa in appena 18 mesi e che oggi piange la morte di padre Jacques Hamel, il sacerdote di 84 anni sgozzato in nome dell’Isis, i rappresentanti religiosi ricevuti questa mattina da Hollande all’Eliseo, hanno invocato più sicurezza.

Del resto, parlando ieri al telefono con Papa Francesco, lo stesso presidente aveva garantito che la Francia “farà di tutto per proteggere le nostre chiese e i nostri luoghi di culto”.

All’incontro hanno partecipato, tra l’altro, cattolici e musulmani. Anche oggi i politici dell’opposizione si sono scagliati contro l’amministrazione socialista. Marion-Maréchal Le Pen denuncia la debolezza del governo e dice a chiare lettere che “l’unica cultura in Francia dovrebbe essere quella francese”.

Intervistato da Le Monde Nicolas Sarkozy insiste sulla necessità di “nuovo quadro giuridico”, che magari consenta il domicilio coatto per gli individui a rischio schedati con la lettera ‘S’. “Il nostro sistema deve proteggere le vittime potenziali piuttosto che gli autori probabili di un futuro attentato”, martella Sarkozy, secondo cui “in questa guerra ci sono gli innocenti, i colpevoli, e una zona grigia di chi non è ancora passato all’atto”.

Immediata la replica di Hollande: “Risponderemo al terrorismo con le armi repubblicane”, nel quadro delle regole democratiche e dello stato di diritto. E pure Cazeneuve scarta l’ipotesi di una qualsiasi forma di detenzione preventiva che per lui sarebbe “inefficace e anticostituzionale”.

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