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Libano: Hariri chiede a mondo 10 miliardi dollari per profughi

Il premier libanese Saad Hariri KEYSTONE/EPA/WAEL HAMZEH sda-ats

(Keystone-ATS) Investimenti per almeno dieci miliardi di dollari nei prossimi 5-7 anni in Libano, in particolare nelle infrastrutture, nei servizi e nel sistema scolastico del Paese.

Questo è il piano proposto dal primo ministro del Libano, Saad Hariri, alla comunità internazionale per aiutare i rifugiati siriani che invadono il Paese e per preparare un loro ritorno in patria quando la guerra sarà finita.

La richiesta, ha annunciato oggi il premier ricevendo un gruppo di giornalisti occidentali, sarà presentata alla conferenza internazionale per gli aiuti alla Siria in programma a Bruxelles il 5 aprile. “Quello che chiediamo – ha sottolineato Hariri – è un investimento di 10-12.000 dollari per ogni rifugiato siriano accolto in Libano”.

Secondo il premier il Libano, con una popolazione autoctona di circa 4 milioni, accoglie 1,1 milioni di siriani riconosciuti ufficialmente come profughi e altri 400.000 non registrati. Inoltre 42.000 figli di rifugiati sono nati solo lo scorso anno, rispetto a 60.000 libanesi.

Nadim Munla, consigliere del primo ministro per i problemi dei rifugiati siriani, ha spiegato che il progetto di investimenti messo a punto dal governo si basa “su due pilastri”. “Il primo – ha sottolineato Munla – prevede forti investimenti pubblici per il ripristino e l’estensione delle infrastrutture da qui al 2025. Il secondo, un intervento per migliorare l’inserimento scolastico dei giovani profughi siriani, anche attraverso l’istituzione di corsi di formazione professionale che permettano loro di trovare lavoro e partecipare alla ricostruzione del loro Paese quando torneranno in Siria”.

Dei 500.000 profughi siriani in età scolare si stima che solo la metà frequenti attualmente le lezioni.

“Anche il Libano – ha sottolineato Hariri – investirà in questo piano, con l’obiettivo di abbassare i tassi di disoccupazione, che ora sono al 20% per i libanesi e al 50% per i rifugiati siriani”.

Il governo prevede che per ogni miliardo di dollari investito sarà possibile creare in media 50.000 nuovi posti di lavoro nelle infrastrutture e fino a 100.000 in particolare per la costruzione di strade.

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