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Libia: Al Sarraj ordina il cessate il fuoco in tutto il Paese

Il capo del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico, Fayez Al Sarraj, ha ordinato di osservare un cessate il fuoco immediato in tutta la Libia. KEYSTONE/AP/Gregorio Borgia sda-ats

(Keystone-ATS) Il capo del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico (GNA), Fayez Al Sarraj, e anche il presidente del parlamento libico dell’Est, Aquila Saleh, hanno ordinato di osservare un cessate il fuoco immediato in tutta la Libia.

Al Sarraj ha dato l’ordine “a tutte le forze militari di osservare un cessate il fuoco immediato e di fermare tutte le operazioni di combattimento in tutti i territorio libici”. E ciò “in base alla responsabilità politica e nazionale, alla luce della situazione attuale che sta vivendo il Paese e la regione, e alla luce dell’emergenza coronavirus” si legge sulla pagina Facebook del Governo di Tripoli.

Fayez Al Sarraj ha pure annunciato prossime elezioni nel Paese, ribadendo “la sua richiesta di elezioni presidenziali e parlamentari del prossimo marzo sulla base di un’adeguata base costituzionale su cui le due parti concordano”.

“Pervenire ad un cessate il fuoco effettivo esige che le zone di Sirte e Jufra siano demilitarizzate e che le le forze di sicurezza di entrambe le parti si accordino sui preparativi relativi all’ordine pubblico nelle due città”, ha precisato il capo del Consiglio presidenziale del GNA.

Prendendo l’iniziativa di annunciare il cessate il fuoco, il presidente del Consiglio presidenziale afferma che “l’obiettivo definitivo è recuperare la piena sovranità sul suolo libico e l’uscita delle forze straniere e dei mercenari”.

Sarraj “afferma allo stesso modo che i diritti acquisiti del popolo libico non possono essere abbandonati. Dunque bisogna riprendere la produzione e l’esportazione di petrolio, a condizione che i proventi siano depositati in un conto speciale della compagnia petrolifera nazionale NOC presso la Libyan Foreign Bank.

Nello stesso contesto, il Presidente del Consiglio presidenziale annuncia che sta adottando tutte le misure per sostenere la gestione efficiente e ideale delle risorse petrolifere e ribadisce che la NOC è l’unica ad avere il diritto di supervisionare la messa in sicurezza dei giacimenti e dei terminali petroliferi in tutta la Libia”.

E anche il presidente del parlamento libico dell’Est, Aquila Saleh, ha chiesto “a tutte le parti di osservare il cessate il fuoco immediato e fermate tutte le operazioni militari in tutta la Libia”. “Il cessate il fuoco taglia la strada a ogni ingerenza straniera e si conclude con l’uscita dei mercenari dal Paese e lo smantellamento delle milizie”, ha detto ancora Saleh. “Cerchiamo di voltare la pagina del conflitto e aspiriamo ad un futuro di pace e alla costruzione dello Stato attraverso un processo elettorale basato sulla Costituzione”.

Le prime notizie di un accordo in Libia che potrebbe portare alla tregua sono già accolte con grande favore dall’ONU, dal governo tedesco e da quello italiano.

“Accogliamo con favore le dichiarazioni del Consiglio di Presidenza e della Camera dei Rappresentanti volte a un cessate il fuoco e all’attivazione del processo politico”, afferma la Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) in una nota dopo l’annuncio delle due parti del cessate il fuoco.

Non conosciamo i dettagli dell’accordo, ma sarebbe un primo segnale importante per la pacificazione del conflitto”, ha commentato dal canto suo la portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Maria Adebahr, in conferenza stampa a Berlino. “Il governo spera e si aspetta che tutti gli attori coinvolti vadano avanti su questo processo con spirito costruttivo”, ha aggiunto.

L’Italia “accoglie con grande favore” il cessate il fuoco in Libia e “continuerà a svolgere il suo ruolo attivo di facilitazione per una soluzione politica alla crisi”, si legge in una nota della Farnesina. L’Italia “esorta tutte le parti interessate a dare un seguito rapido e fattivo al percorso delineato nei comunicati del Consiglio Presidenziale e dalla Camera dei Rappresentanti” e “auspica una concreta applicazione a tutte le articolazioni dell’industria petrolifera libica su tutto il territorio del Paese”.

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