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Libia: bombe su civili, chiusi accertamenti Nato

(Keystone-ATS) La Nato “non può negare quello che è successo”, ma “non può neppure verificare i fatti, visto che non abbiamo truppe sul terreno”. Lo ha detto una portavoce dell’Alleanza Atlantica dal quartier generale dell’operazione Unified Protector, riferendo che “è stata chiusa” la verifica che la Nato aveva avviato sulla morte di civili in Libia provocata venerdì scorso da un attacco aereo alleato sulla strada verso Al Brega.

La Nato ha controllato i rapporti fatti dai piloti, incrociandoli con i dati dei controlli di volo. Ha anche analizzato le immagini riprese dalle telecamere di bordo, ma non può avere la certezza di sapere chi sia stato colpito in un’azione che, secondo quanto riportato da fonti dei ribelli, in un primo momento è stata rivolta contro truppe lealiste e successivamente – a causa degli spari in aria dei ribelli – ha coinvolto i combattenti di Bengasi ed un’ambulanza.

Ieri uno dei ribelli, Maraid Khalifa, ha raccontato all’ANSA che “probabilmente i caccia si sono sentiti presi di mira e hanno aperto il fuoco”. Sempre ieri la Nato ha ricordato che “se qualcuno spara contro uno dei nostri aerei, questi hanno il diritto a difendersi”.

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