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Libia: cade regime Gheddafi, arrestati figli

(Keystone-ATS) I ribelli libici sono entrati la scorsa notte a Tripoli, fino alla Piazza Verde, accolti da una folla festante. La Guardia repubblicana di Muammar Gheddafi si è arresa, così come almeno due, forse tre, dei figli del Colonnello tra cui Sahif al Islam, considerato il l’erede designato. Del raìs per ora nessuna traccia.

Carri armati di Gheddafi hanno lasciato stamane il bunker del colonnello – dove forse il Colonnello si trova tuttora – per bombardare una zona della capitale Tripoli, riferisce una fonte degli insorti alla tv satellitare al Jazira. Le forze leali al leader libico controllerebbero ancora il 10-20% della capitale.

Sostenitori di Gheddafi in abiti civili si aggirano armati per Tripoli e sparano sulle auto e sulle persone, riferiscono testimoni sentiti dall’inviato dell’agenzia stampa italiana ANSA. La situazione nella capitale viene descritta come più pericolosa stamani rispetto a ieri sera, proprio a causa di questi cecchini pro-Gheddafi.

Fonti dei ribelli anti Gheddafi hanno detto che dall’aeroporto a sud della capitale truppe fedeli al rais coadiuvate da mezzi blindati e alcuni tank si stanno dirigendo verso la capitale. Scontri sono in corso anche in altre parti della città e vi sono feriti tra le file dei ribelli.

Responsabili del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), organo politico della ribellione anti Gheddafi, sono intanto in viaggio verso Tripoli, si è appreso da una fonte militare della ribellione secondo la quale il gruppo è composto per lo più da rappresentanti della capitale in seno al Cnt.

Il primo segnale decisivo di una precipitazione degli eventi, nell’assedio alla capitale libica, è stata la notizia clamorosa dell’arresto di Sahif al Islam, considerato il l’erede designato di Muammar Gheddafi. Poi è stato catturato anche Mohammed, l’unico figlio avuto dalla prima moglie Fatima, imprenditore e presidente del Comitato olimpico libico. Agli arresti sarebbe anche Saadi, famoso per le feste e la vita gaudente, oltre che per essere stato un mediocre calciatore che qualche anno fa militò anche in alcune squadre italiane.

Saif al-Islam è al centro di contatti tra la Corte penale internazionale (Cpi) e le forze ribelli per un suo eventuale trasferimento all’Aja, si è appreso da fonti della Cpi. Il 27 giugno scorso la Corte, accogliendo la richiesta del procuratore Luis Moreno-Ocampo, aveva spiccato mandati di cattura nei confronti di Muammar Gheddafi e del suo secondogenito, Saif al-Islam.

Il regime del colonnello Muammar Gheddafi ha raggiunto “il punto di non ritorno” ed il “tiranno” libico se ne deve andare per evitare un bagno di sangue, ha affermato il presidente americano Barack Obama, che ha invitato poi i ribelli a rispettare i diritti umani, preservare le istituzioni dello Stato ed il cammino verso la democrazia.

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