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Libia: inviato Onu a Tripoli chiede che cessino le violenze

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 marzo 2011 - 07:20 minuti
(Keystone-ATS)

L'inviato dell'Onu per la Libia, Abdelilah al Khatib, giunto ieri a Tripoli, ha incontrato il ministro degli esteri libico Mussa Kussa, e ha chiesto la cessazione immediata di ogni violenza. Nazioni Unite.

L'inviato del Palazzo di Vetro "ha ribadito le richieste del segretario generale (Ban Ki-moon) e del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per porre immediatamente fine alle ostilità".

Al Khatib ha anche chiesto al governo libico di "permettere accesso senza restrizioni alle agenzie delle Nazioni Unite, per poter aiutare il popolo libico e alleviare le sofferenze di chi è stato colpito", si legge in una nota dell'Onu.

"Alti ufficiali libici - precisa il testo - hanno assicurato che il governo di Tripoli garantirà piena cooperazione con la commissione d'inchiesta (sulle possibili violazioni del diritto internazionale ndr), recentemente creata dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu", che ha sede a Ginevra.

Khatib è arrivato ieri a Tripoli con la sua delegazione, nel primo giorno di una visita che ha l'obiettivo di fermare le ostilità nella nazione nordafricana, e assicurare che i civili siano protetti". Durante la missione, l'inviato è aiutato dal coordinatore umanitario dell'Onu in Libia, Rashid Khalikov.

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