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Libia: Merkel, militari per addestramento ma in Tunisia

(Keystone-ATS) “In Libia Germania e Italia possono fare di più” e “mandare missioni militari per addestrare le forze di sicurezza. Un addestramento che non avverrà però sul territorio libico ma in Tunisia”.

La novità arriva dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che, in conferenza stampa accanto al premier italiano Matteo Renzi, annuncia che le operazioni di addestramento, vista la situazione ancora molto instabile in Libia, verranno organizzate oltre confine, in Tunisia appunto.

I tempi sono ancora incerti, così come incerto è al momento il futuro della Libia, quel che è certo è che l’ operazione, ha precisato la cancelliera, “potrà cominciare con il governo unitario in Libia”. E anche qui, al momento, è tutto in divenire, dopo la decisione di Tobruk di negare la fiducia al governo di unità nazionale del premier designato Fayez al Sarraj concedendogli però alcuni giorni di tempo per fare una nuova proposta.

Da tempo Roma, ormai specializzata in questo campo in diverse regioni, sta pianificando la missione di addestramento da parte di militari italiani, ma il problema è quello di poter creare una cornice di sicurezza in un paese ancora molto lontano dalla pacificazione. E in questo senso lo spostamento oltre confine potrebbe essere una risposta.

Il dossier libico desta preoccupazione anche oltreoceano. Il presidente americano Barack Obama ha convocato stamane il Consiglio per la sicurezza nazionale che è stato i gran parte dedicato alla Libia e nei giorni scorsi la Casa Bianca ha riconosciuto l’importanza dell’esperienza di paesi come l’Italia “in quella parte del mondo”. In realtà, secondo il New York Times, l’amministrazione Obama sta predisponendo i piani per aprire in Libia il terzo fronte della lotta all’Isis, insieme ad alleati europei tra cui il Regno Unito, la Francia e l’Italia.

Secondo il quotidiano, il Pentagono sta già intensificando la raccolta di dati di intelligence che serviranno per avviare nelle prossime settimane “una campagna militare che dovrebbe comprendere bombardamenti aerei e raid delle forze di elite americane”. Renzi ha ribadito in più occasioni che “un sostegno militare alla Libia può esserci solo di fronte alla richiesta di un governo libico riconosciuto” e nell’ambito di “un’operazione internazionale”.

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