Prospettive svizzere in 10 lingue

Libia: Paese isolato, Tripoli vaglia intervento internazionale

(Keystone-ATS) Il governo libico ha annunciato nella notte che esaminerà la possibilità di fare appello ad un intervento internazionale per ristabilire la sicurezza nel paese, in particolare nella capitale Tripoli, teatro da domenica di scontri tra gruppi armati.

Ieri la giornata è stata segnata dal lancio di decine di razzi contro l’aeroporto di Tripoli, chiuso già da domenica in seguito a violenti scontri tra fazioni rivali seguiti al lancio di missili nell’area attorno allo scalo. Fra l’altro, secondo alcuni media che citano fonti governative libiche, uno dei razzi lanciati ieri sull’aeroporto di Tripoli ha colpito la torre di controllo.

“La Libia si trova isolata dal mondo”, hanno affermato fonti aeroportuali, annunciando che la chiusura dell’hub della capitale potrebbe essere prolungata.

In mattinata erano stati sospesi i voli anche all’aeroporto di Misurata. Sono così solo due gli scali funzionanti nel Paese: quello delle città di Al Baida e di Tobruk, a est. Le regioni orientali sono off limits per gli stranieri che, ha fatto sapere il governo, non sono autorizzati a recarvisi.

Violenze anche a Bengasi dove gli scontri tra forze della sicurezza libiche e il gruppo jihadista Ansar Al Sharia ha provocato almeno 7 morti e 49 feriti, secondo fonti sanitarie. I combattimenti, iniziati domenica notte e proseguiti ieri, i sono concentrati principalmente nei pressi dell’ospedale Al Jalaa, dove le forze di sicurezza hanno cercato di riprendere il controllo dell’ospedale occupato nelle settimane scorse dalla milizia salafita.

Ansar Al Sharia, ritenuta dagli Usa un’organizzazione terroristica, è da maggio anche nel mirino delle forze leali all’ex generale Khalifa Haftar, che ha dichiarato di voler ripulire la seconda città libica da gruppi estremisti lanciando una vera e propria offensiva militare.

La situazione in Libia e in particolare nella capitale proccupa “profondamente” il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, “per il drammatico aumento delle violenze a Tripoli”, e per le ripercussioni dei combattimenti sui civili. “Tali azioni minano i sacrifici fatti da tante persone per creare un Paese basato sullo stato di diritto”, afferma in una nota, invitando tutte le parti ad astenersi dall’usare la forza per raggiungere i propri obiettivi politici.

Le Nazioni Unite intanto hanno deciso di ritirare “temporaneamente” lo staff della missione di assistenza Onu in Libia (Unsmil), a causa del deterioramento della situazione della sicurezza nel Paese nordafricano. Il personale Onu tornerà “quando le condizioni della situazione della sicurezza lo permetteranno”, ha spiegato Unsmil. Lo staff era già stato ridotto la scorsa settimana.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR