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Londra si unisce ai raid contro l’IS in Siria

(Keystone-ATS) I cieli della Siria si aprono dai prossimi giorni anche ai bombardieri britannici, dopo la sfida all’ultimo voto del premier David Cameron al leader laburista Jeremy Corbyn per ottenere dalla Camera dei Comuni il via libera ai raid contro lo Stato islamico (IS).

Da Bruxelles, a spingere la Nato ci ha invece pensato il segretario di Stato statunitense, John Kerry, invitando i 26 alleati a “fare di più” ed evocando, sia pure in termini generici, un incremento dello “sforzo militare” collettivo nei confronti dei jihadisti.

Non si tratterà certo di “una guerra lampo”, come ha sottolineato il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni. E non si dovrà ripetere l’errore dell’Iraq, quando gli stessi Usa – ha ammesso Kerry – favorirono “il crollo di uno Stato” senza avere una strategia credibile per il dopo.

Ma la sfida, pur in uno scenario affollato nel quale s’incrociano le bombe e gli interessi di molti attori – dall’Occidente alla Russia, dalla Turchia all’Iran, dai Paesi del Golfo a Israele – è lanciata. A raccoglierla, questa volta per ultima, arriva ora anche Londra.

La partita di Cameron si è chiusa oggi alla Camera dei Comuni dopo lunghi mesi di esitazioni. Ed è stata affrontata con toni accesi, alimentati da qualche gaffe dal primo ministro conservatore. A spianare la strada era stata d’altronde la spaccatura interna al Labour, sfociata nella libertà di scelta che il pacifista Corbyn – pur irriducibile fino in fondo nel suo no – ha dovuto concedere alla fronda interna: qualche decina di deputati ‘moderati’ in grado di esprimere – con figure di spicco come l’ex candidata alla leadership Yvette Cooper o lo stesso ministro degli esteri ombra Hilary Benn – i sì decisivi.

Un sì che Cameron ha invocato come una necessità. “Questi terroristi pianificano di ucciderci. Ci attaccano per quello che siamo, non per quello che facciamo”, ha tuonato in aula. Il premier non ha negato che occorre una strategia “più ampia”, oltre alle armi. Non solo: ha fissato paletti più stretti che in passato, assicurando che la Royal Air Force colpirà solo l’IS ed escludendo ogni nuova avventura con soldati a terra.

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