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LU: Kapellbrücke, 20 anni fa l’incendio, rimangono controversie

(Keystone-ATS) Sono passati ormai 20 anni dall’incendio che nella notte fra il 17 e il 18 agosto 1993 ha praticamente raso al suolo la Kapellbrücke di Lucerna. Oggi non ci sono più tracce dei danni provocati, ma rimangono i vuoti lasciati dai pannelli dipinti andati distrutti. Alcuni ora vorrebbero decorare il ponte con delle copie già esistenti.

L’allarme era stato lanciato a mezzanotte e 50 minuti. Le fiamme erano divampate da uno dei battelli che all’epoca avevano ancora il permesso di sostare vicino al monumento. Il fuoco si era propagato velocemente a un’altra dozzina di imbarcazioni, così come al famoso monumento costruito nel 1365.

Circa 150 pompieri avevano spento l’incendio in 11 minuti, ma ormai il danno era fatto: oltre due terzi del ponte in legno più vecchio d’Europa erano andati in fumo. L’origine dell’incidente non è mai stata chiarita con certezza. Ufficialmente, tutto è nato da un fiammifero gettato in maniera imprudente.

Dopo soli otto mesi di lavori, la Kapellbrücke era stata riaperta in pompa magna nel 1994. L’operazione era costata 3,4 milioni di franchi.

La controversia dei pannelli

Purtroppo 86 dei 111 pannelli che decoravano il ponte dal 17esimo secolo erano andati definitivamente perduti. I 25 rimasti sono stati restaurati e riposizionati dieci anni fa sulle due estremità del ponte rimaste intatte.

Sull’amata attrazione turistica rimangono comunque spazi vuoti. Secondo le autorità della città di Lucerna, servono a ricordare la perdita culturale provocata dall’incendio. Ma non tutti concordano.

Le sezione lucernesi di giovani liberali, PLR e UDC hanno lanciato un’iniziativa chiedendo che copie già esistenti dei pannelli distrutti vengano messe sul ponte. Il testo depositato è stato firmato da oltre mille persone, 200 in più del necessario, ha detto all’ats la presidente dei giovani liberali Yvonne Ruckli.

Le copie sono state fabbricate nel 2008 su iniziativa di un avvocato lucernese che ha speso due milioni di franchi per l’operazione. Le autorità hanno però rifiutato le opere d’arte, considerandole non all’altezza del monumento storico. Giudicate troppo colorate, sono state classificati come “opere da scenografia teatrale”.

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