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Macellazione: lacune nell’attenzione al benessere animale

Spesso manca il controllo dell'efficacia dell'avvenuto stordimento (immagine simbolica). KEYSTONE/TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI sda-ats

(Keystone-ATS) Il mancato rispetto del benessere animale in Svizzera è il principale problema nel processo di macellazione. Lo dicono le autorità federali che, per oltre un anno, hanno eseguito un’indagine in tutto il Paese.

L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha effettuato controlli in 67 macelli di grandi e piccole dimensioni in tutto il Paese. Pur costituendo il 10% dei mattatoi elvetici, l’analisi non è rappresentativa, sottolinea un rapporto pubblicato oggi dall’Unità federale per la filiera agroalimentare (UFAL), cui l’USAV ha affidato l’indagine. Infatti in parte sono state scelte apposta aziende a rischio, le cui lacune erano già state notate in precedenti ispezioni cantonali.

Se “moltissimi” dei macelli visitati trattano con cura gli animali loro affidati e il sistema del controllo delle carni è “fondamentalmente buono”, la “maggior parte” dei mattatoi – soprattutto quelli piccoli – presenta lacune nell’ambito della protezione degli animali durante tre delle sei fasi del processo di macellazione: il ricovero durante la notte, lo stordimento e il dissanguamento.

Durante la notte gli animali frequentemente non hanno accesso all’acqua e quasi sempre sono privati di foraggio e di una lettiera. “Spesso manca il controllo dell’efficacia dell’avvenuto stordimento”, scrive l’UFAL. Questo è generalmente dovuto alla mancanza di sensibilizzazione o di formazione, ai sostenuti ritmi di lavoro e al poco tempo disponibile per l’abbattimento. La potenza della corrente dell’apparecchiatura ad esempio non è sempre sufficiente. Per i bovini il periodo tra stordimento e dissanguamento è troppo lungo.

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