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Madre Teresa: 100 anni fa nasceva la santa dei poveri

(Keystone-ATS) ROMA – Cento anni fa nasceva una donna che molti ritengono una santa. Per tutti era madre Teresa. Nata in Albania, vissuta quasi sempre in India. Presto diventata simbolo dell’amore per i poveri, per le persone sole, per i malati.
Madre Teresa ha trascorso tutta la vita in mezzo alla parte dolente dell’umanità. Era sul treno per Darjeeling nel 1946 quando ebbe la ‘chiamata nella chiamatà; disse che Dio dopo averla fatta suora le chiedeva qualcosa di più, cioè di darsi totalmente a lui, tramite la povertà e il servizio ai poveri. Cominciò da sola. Girava per le vie di Calcutta, puliva le piaghe sanguinanti dei moribondi, poveri derelitti in attesa del sollievo della morte.
Madre Teresa non fu sola a lungo. Agnese, una studentessa, si offrì di aiutarla. Poi Gertrude che veniva da una famiglia ricca e nemmeno cattolica. Nasceva il futuro ordine delle Missionarie della carità, le suorine con il sari bianco bordato di azzurro. Ha incarnato il simbolo della fede cristiana che diventa amore totale; fra i derelitti dell’India più oscura e meno misericordiosa, la piccola suora albanese ha speso le sue energie e la sua dolcezza, forte di una fede semplice. Ma non fu tutto rose e fiori. Ci furono anche periodi di vuoto spirituale, addirittura anni, durante i quali le pareva che Dio non volesse più parlare alla sua anima, come lei stessa confessò.
Il suo vero nome era Agnes Bojaxhiu diventò Teresa quando prese i voti come suora di Loreto. Fu novizia in Irlanda, poi in India, fu maestra. Poi, la seconda vita. Madre Teresa ha ricordato al mondo che ogni persona vale e per essa è giusto spendersi. ‘Ai poveri va dato di più, in essi c’è Cristo sofferentè. Ricordava le parole di Gesù nel Vangelo, le sue preferite, il motto delle sue missionarie: ‘avevo sete e mi avete dato da bere…avevo fame e….quando avrete fatto questo a ognuno dei miei piccoli l’avrete fatto a mè.
La suora girò il mondo per aprire case di accoglienza, nonostante la salute malferma e i frequenti ricoveri. Madre Teresa ha ricordato che i poveri non sono solo coloro che non possiedono ricchezze. La suorina ha sconvolto le logiche culturali della società moderna, sottolineando che poveri sono coloro che non ricevono amore e, anche fra i ricchi, molti vivono lontani dall’amore. Non c’era ingenuo pauperismo in lei, la ricchezza era sotto accusa solo se usata male. Si battè contro l’aborto, ritenendolo una delle maggiori piaghe della società moderna (‘se una madre è capace di uccidere il suo bambino, allora tutto è possibilè disse una volta).
Quando ricevette il Nobel, nel 1979, chiese di rinunciare al costoso banchetto per gli ospiti e di destinare quei soldi in carità, così come il suo cospicuo compenso.
Amò l’India e ne fu riamata, pur con le incomprensioni di chi non capiva la sua dedizione ai drammi degli intoccabili. Diventò cittadina indiana e la premier Indira Gandhi le concesse di viaggiare gratis su treni e aerei. Fu grande amica di Papa Wojtyla che chiese alle sue missionarie di aprire una mensa per i poveri in Vaticano. Nel 1996 ebbe la cittadinanza onoraria di Roma dall’allora sindaco Rutelli. Il politico cui fu più legata era però Giulio Andreotti, che incontrava spesso.
Madre Teresa morì a Calcutta il 5 settembre 1997, ebbe funerali di Stato e la cerimonia fu trasmessa in mondovisione. Nel 2003 Giovanni Paolo II l’ha proclamata Beata. Per molti è già una santa.

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