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Marce pasquali per la pace a Berna e a Bregenz (A)

(Keystone-ATS) Due marce pasquali, all’insegna del pacifismo, contro il commercio di armi e per l’apertura ai profughi si sono svolte oggi a Berna e a Bregenz (A), cui hanno partecipato oltre 1000 persone.

A Berna il raduno pasquale è ormai tradizione e quest’anno è stato posto sotto il motto “La pace crea spazio – creiamo spazio alla pace”, con riferimento in particolare all’enorme massa di profughi costretti ad abbandonare la propria casa nelle regioni in conflitto.

In tutto il mondo, secondo gli organizzatori della marcia – svoltasi lungo il fiume Aare in direzione della città vecchia e raduno conclusivo davanti alla Cattedrale – vi sono oggi 51 milioni di profughi. Anche la Svizzera è chiamata in causa “con frontiere che si chiudono e denaro guadagnato con il commercio delle armi”. Invece di pianificare le guerre “dobbiamo prepararci alla pace”, hanno affermato gli organizzatori. Tra i sostenitori della marcia figuravano anche le Chiese evangeliche, il Gruppo per una Svizzera senza esercito e Dichiarazione di Berna. La prima edizione risale al 2003 ed era diretta contro l’intervento americano in Iraq.

A Bregenz, al cammino internazionale della pace, la cui prima edizione si tenne nel 2009, si sono viste molte famiglie con bambini. Numerosi gli striscioni contro la vendita di armi e contro le guerre in Ucraina, Siria e ovunque nel mondo, ma anche contro i massacri, la povertà e lo sfruttamento delle risorse sul pianeta. La grande partecipazione si spiega anche con il crescente sentimento di insicurezza, secondo l’organizzatore dell’evento, Arne Engeli. “Così non possiamo più andare avanti, dobbiamo intraprendere qualcosa, poiché un altro mondo è possibile”.

Alla manifestazione, che ha visto anche una sfilata per le vie di Bregenz, hanno dato il loro sostegno 60 organizzazioni di tre nazioni tra Chiese, gruppi pacifisti, Amnesty International, Consiglio svizzero per la pace e Pax Christi.

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