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Marea Nera: petrolio non si ferma, ora anche in Texas

(Keystone-ATS) WASHINGTON – Mentre a Londra il governo britannico studia un piano su come salvare la BP, nel Golfo del Messico continua senza sosta, ma con scarsi risultati, lo sforzo di venire a capo di un’emergenza che pare non avere fine.
A 78 giorni dall’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon, l’unico dato inconfutabile e’ questo: sul fondo del mare in petrolio continua ad uscire a fiotti, mentre in superficie l’uomo, nonostante tutti i tentativi messi in campo, non sa come fermarlo.
Dopo aver toccato le coste di Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida, ora la marea nera ha raggiunto anche le coste del Texas. Tracce evidenti di catrame sono state segnalate sulle spiagge di Crystal Beach e Galveston. Le analisi hanno accertato che si tratta di petrolio proveniente dal pozzo della BP.
I tecnici al lavoro hanno predisposto nuovi tentativi per cercare di arginare la marea nera. Mentre continuano i test sulla A Whale, la nave aspira-petrolio che dovrebbe entrare in funzione nella zona del pozzo entro la settimana, la Marina americana ha predisposto l’impiego di un enorme dirigibile. Si chiama MZ-3A, e’ lungo 54 metri e avra’ il compito di dirigere dall’alto le operazioni di pulizia, coordinando gli interventi delle diverse navi raccogli-petrolio impegnate (550 finora).
Il dirigibile avrebbe dovuto entrare in funzione oggi, ma le cattive condizioni meteorologiche sul Golfo hanno indotto la Marina a ritirarne l’impiego fino a venerdi’. Secondo la Marina, il dirigibile sara’ piu’ efficace degli elicotteri attualmente in funzione. Puo’ restare in volo molto piu’ a lungo, a costi inferiori e su un’area piu’ grande.

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