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Marocco: Nike sotto accusa, via nome di Allah da scarpe

(Keystone-ATS) In Marocco è protesta contro la Nike e le sue scarpe da ginnastica.

In una campagna lanciata su Facebook, oltre 50mila fedeli musulmani sostengono che le suole e le tomaie di scarpe con il logo della multinazionale americana hanno disegni nei quali è possibile riconoscere il nome di Allah e gridano al sacrilegio.

I musulmani più radicali addirittura parlano di un complotto degli ebrei contro di loro e hanno chiesto alla Nike di ritirarle dal mercato.

La protesta è stata lanciata via Facebook da ‘Maroc Bel Visa’, sito che diffonde video e notizie sulla cultura, i costumi e le abitudini del Marocco.

“Togliete il nome di Allah dalle scarpe da ginnastica” è accompagnato da un video dove si vede un giovane che brucia le scarpe ammucchiate a terra. Il filmato del falò, che è già stato cliccato migliaia di volte, ha fatto il giro dei social.

Moltissimi però anche i commenti ironici degli internauti: alcuni, infatti, bollano come un’ossessione la ricerca delle quattro lettere dell’alfabeto arabo che compongono il nome di Allah motivo per il quale è nata la protesta.

Tant’è. L’insolita richiesta ha suscitato l’attenzione del mondo politico: una deputata del partito islamista marocchino, il Pjd (Giustizia e Sviluppo), Saâdia Benalissouya, ha preso a cuore il problema e ha presentato un’interrogazione scritta al ministro dell’Industria e del Commercio, Moulay Hafid Elalamy, per avere spiegazioni “sulla distribuzione e la vendita di scarpe che recano offesa al nome di Allah”.

La questione non è stata ancora discussa, ma infiamma le medine, dove i venditori di scarpe da ginnastica, originali o false, purché all’ultima moda, sono presi d’assalto. Le scarpe al centro della protesta sono comuni scarpe sportive a marchio Nike con bande laterali e disegni grafici sulle suole.

Non è la prima volta che la multinazionale americana, finisce al centro delle polemiche. Nel 1997, per esempio, la Nike fu costretta a ritirare 800mila paia di scarpe perché la scritta “Air” in caratteri arabeggianti sembrava la parola “Allah”. In quel caso, l’azienda offrì anche le sue scuse per aver intenzionalmente offeso la sensibilità della comunità islamica. Ma per conoscere il finale di questa vicenda ci vorranno ancora dei mesi.

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