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Messico: Lopez Obrador presidente, “farò mutamenti radicali”

Andres Manuel Lopez Obrador, insediatosi oggi come presidente del Messico, ha promesso di voler realizzare "una trasformazione profonda e radicale" del paese. KEYSTONE/EPA EFE/JORGE NUNEZ sda-ats

(Keystone-ATS) Andres Manuel Lopez Obrador, insediatosi oggi come presidente del Messico, ha promesso di voler realizzare “una trasformazione profonda e radicale” del paese.

Nel discorso inaugurale della sua presidenza davanti a 1000 invitati fra cui 20 capi di Stato e di governo stranieri, “Amlo”, come è conosciuto per le iniziali del suo nome, “metteremo fine alla corruzione e alla impunità che impediscono la rinascita del Messico”.

Successore di Enrique Pena Nieto, Lopez Obrador, che ha 65 anni ed ha vinto con ampio margine le ultime elezioni presidenziali, governerà il Messico fino al 2024.

López Obrador, leader della coalizione Morena, è la prima personalità di sinistra a diventare presidente nella storia del Messico, dopo aver tentato l’impresa senza successo in altre due precedenti occasioni.

Nel suo discorso ufficiale ha manifestato la volontà di “mettere fine alla orribile storica persecuzione degli oppositori avvenuta in passato”, ed ha proposto al riguardo di “rigenerare il Paese senza perseguitare nessuno”, perché “la vendetta non è il mio forte” e anche perché quello significherebbe “consumare molto tempo e risorse”.

Quindi il capo dello Stato ha promesso di fare del Messico “un Paese modello” e di promuovere “una società più giusta, democratica, fraterna, sempre allegra”. Questo è possibile, ha aggiunto, perché qui “ci sono un popolo lavoratore e grandi risorse naturali”.

Nel suo messaggio López Obrador ha quindi criticato il “disastro” rappresentato dalla politica neoliberale per “la vita pubblica del Paese”, e gli effetti negativi di riforme, come quella energetica, dell’istruzione e delle telecomunicazioni promosse dal suo predecessore Peña Nieto.

“Nel periodo neoliberale – ha ancora detto – la corruzione si è convertita nella principale funzione del potere politico”. Infine “Amlo” ha confermato che una delle sue prime iniziative di governo creerà una Commissione della Verità per punire gli abusi di autorità e per affrontare il caso dei 43 studenti scomparsi il 26 settembre 2014, che segnò l’inizio della riduzione di popolarità del suo predecessore.

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