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Messico: mattanza tra narcos sulla via che porta verso Usa

(Keystone-ATS) CITTA’ DEL MESSICO – Ennesimo bagno di sangue tra bande di narcotrafficanti in Messico, Paese dove domenica 30 milioni di elettori andranno alle urne per rinnovare gli incarichi in 14 Stati.
All’alba di ieri, nello stato di Sonora, a soli 20 chilometri dalla frontiera con gli Usa, due bande che si disputano il controllo della rotta per portare droga ed immigrati illegali in Arizona si sono affrontate a colpi d’arma da fuoco, lasciando sul terreno 21 morti (30 secondo altre fonti). Nonche’ armi e veicoli con impressa la ‘X’, il marchio dei ‘Los Zetas’, i killer del Cartello di Sinaloa, capeggiato dal miliardario ed imprendibile Joaquin Guzman, e avversario del Cartello dei fratelli Beltran Leyra. Le forze dell’ordine, intervenute con gli elicotteri, hanno perlustrato il deserto di Sonora e arrestato nove banditi, sei dei quali feriti.
”Lo scontro accresce i timori degli Usa sul fatto che la violenza di narcos e ‘polleros’ (le ‘guide’ degli immigrati illegali, ndr.) si stia avvicinando sempre piu’ al loro territorio”, avvertono gli specialisti.
Timori rafforzati anche dall’arresto di ieri di Jesus Ernesto Chavez Castillo, ritenuto il mandante dell’assassinio dello scorso marzo a Ciudad Juarez, di una funzionaria del locale consolato Usa. Il responsabile antidroga della Polizia federale, Ramon Pequeno, ha fatto sapere oggi alla stampa che il detenuto, il capo degli ‘Atzecas’ (i killer de ‘La Linea’), braccio armato del Cartello di Juarez, ha confessato di aver fatto uccidere la donna poiche’, a suo dire, rilasciava visti per gli Usa a membri di una banda rivale. E ha specificato che la maggior parte dei suoi uomini vengono reclutati nelle carceri Usa e resi operativi quando vengono trasferiti in Messico.

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