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MH17: abbattuto da missile, ribelli pro-russi negano

(Keystone-ATS) Il Boeing della della Malaysia Airlines abbattuto il 17 luglio 2014 è stato colpito da un missile Buk lanciato da una zona in Ucraina occupata dai ribelli pro-russi. È quanto afferma il rapporto delle autorità di sicurezza olandesi (OVV) pubblicato oggi.

Sul volo MH17 c’erano 298 persone di cui 196 olandesi, tutti morti. Il rapporto dell’OVV, volutamente, non affronta la questione di chi abbia premuto il bottone per far partire il missile. L’identificazione del responsabile materiale sarà il lavoro di una squadra di procuratori ed avvocati internazionali nel corso del 2016.

I ribelli pro-russi hanno smentito di essere stati loro a puntare l’aereo. “In quel momento non avevamo alcun sistema anti aereo Buk”, ha detto all’agenzia stampa Interfax Eduard Basurin, alto funzionario del ministero della difesa dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk (Dpr).

Il premier ucraino Arseni Iatseniuk, dal canto suo, ha sostenuto oggi che il Boeing malese del volo Mh17 fu abbattuto nei cieli del Donbass dalle forze speciali russe perché i “separatisti ubriachi” non sarebbero stati in grado di utilizzare correttamente il sistema missilistico Buk.

Mosca ha sempre smentito di aver inviato armi e truppe nel Donbass, senza negare però la presenza di volontari russi.

E la società statale russa Almaz-Antei, che produce i missili Buk, ha presentato oggi i risultati di propri esperimenti: l’aereo sarebbe stato colpito da un missile 9M38 del sistema Buk-M1 sparato dai dintorni del villaggio Zaroshenskii, controllato dalle forze armate ucraine.

La pubblicazione del rapporto “è un importante pietra miliare” nello sforzo di far pagare la responsabilità agli autori del gesto, ha affermato a Washington la Casa Bianca, sottolineando che “la nostra valutazione non cambia, ovvero che l’Mh17 è stato colpito da un missile terra aria sparato dal territorio controllato dai separatisti nell’est dell’Ucraina.

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