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Migranti: Horgos, continua protesta in terra di nessuno

(Keystone-ATS) Davanti al muro ungherese di Horgos prosegue la protesta di migliaia di migranti e profughi bloccati nella terra di nessuno, in territorio serbo.

Il bivacco, che si è ulteriormente esteso rispetto a ieri, si anima a tratti con cori da stadio ostili all’Ungheria e a favore di Angela Merkel e dell’Europa. Sono soprattutto i siriani i più vivaci e quelli che mobilitano di più la folla di migranti.

Scandendo a gran voce “Merkel, Merkel, Merkel” i profughi hanno intonato al tempo stesso cori contro l’Ungheria. Un bambino a torso nudo con un cartello con sopra scritto “Merkel aiuta i siriani” è stato mostrato come un trofeo ai poliziotti ungheresi che presidiano massicciamente la barriera di metallo e filo spinato. “Thank you Serbia”, hanno gridato altri, “Please Hungary open this door”.

In precedenza in mattinata vi erano stati attimi di tensione quando gruppi di profughi esasperati avevano cercato di abbattere i rotoli di filo spinato lanciando pietre contro i poliziotti al di la del muro. Per questo la barriera di filo spinato è stata rafforzata, con l’arrivo di ulteriori reparti di polizia.

Attualmente la situazione è tranquilla, anche se molto fluida e imprevedibile. Le autorità serbe cercano di contattare i responsabili ungheresi nel tentativo di sbloccare una situazione che si fa di ora in ora sempre più critica, tenuto conto del gran caldo, della scarsità di cibo e acqua, della sporcizia e delle condizioni igienico sanitarie molto precarie. Finora, al confine serbo-ungherese gli arresti sono 316, mentre i profughi che hanno presentato domanda di asilo sono stati solo 70: 40 domande sono state respinte.

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