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Migranti: UDC, filo spinato al confine contro “invasione” profughi

Il consigliere nazionale Andreas Glarner (UDC/AG). /KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Andreas Glarner, specialista di politica d’asilo per l’Unione democratica di centro (UDC), prevede “un’invasione di rifugiati” in Svizzera. Per farvi fronte propone di chiudere i confini con filo spinato e chiede ai comuni di non accettare più alcun richiedente asilo.

I confini francesi sono chiusi, l’Austria sta facendo altrettanto e la via balcanica dei migranti è bloccata. L’unico percorso praticabile verso l’Europa è attraverso l’Italia, che non è però un Paese a cui mirano i profughi. Essi giungeranno quindi in Svizzera, osserva il consigliere nazionale dell’UDC in un’intervista pubblicata oggi da “Tages-Anzeiger” e “Der Bund”. La Svizzera – aggiunge – deve quindi transennare i propri confini con del filo spinato.

E i comuni dovrebbero prendere esempio da Oberwil-Lieli, località argoviese dove il sindaco e gli abitanti hanno preferito pagare una tassa piuttosto che accogliere dei rifugiati. Fintanto che i comuni li accettano, Berna continuerà a lasciare venire nella Confederazione gente di ogni genere, sostiene Glarner.

Anche i cantoni temono che la Svizzera la prossima estate sia confrontata con un’ondata senza precedenti di migranti provenienti dall’Italia. I direttori di Giustizia e Polizia in marzo hanno chiesto al Consiglio federale di considerare una limitazione numerica dei profughi.

Confederazione, Cantoni e Comuni si sono accordati per un piano d’urgenza, che, in particolare, prevede anche il dispiegamento dell’esercito alle frontiere. Secondo Ueli Maurer, ex ministro democentrista della difesa e attuale ministro delle finanze, è comunque impossibile controllare tutte le 700’000 persone che ogni giorno attraversano la frontiera.

Andreas Glarner la vede però diversamente: l’UDC non vuole una chiusura dei confini che porterebbe al collasso economico, ma una chiusura della cosiddetta frontiera verde. Inoltre, bisogna ritornare ad un controllo sistematico delle dogane: “Un segnale del genere – afferma nell’intervista odierna – avrebbe fortissime ripercussioni sull’immigrazione” e le dogane potrebbero già compiere una prima decisa selezione tra i migranti.

L’esperto dell’UDC propone anche di non prendere più in considerazione ogni richiesta di asilo. “Di fronte a una tale migrazione di massa, si può ammettere che non sia possibile esaminare tutte le richieste”. E, comunque, a suo parere nessuna domanda d’asilo in Svizzera è giustificata. I siriani, che costituiscono il 12% dei profughi, sono i soli “veramente minacciati”. Ma a ben vedere non avrebbero diritto all’asilo “poiché giungono da noi attraverso Paesi terzi considerati sicuri”.

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