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Misure coercitive: istituito fondo per aiuto d’urgenza

(Keystone-ATS) Le persone più bisognose che nella loro infanzia o gioventù erano state incarcerate o internate abusivamente in istituti su decisione delle attività amministrative potranno contare su un aiuto immediato. Un apposito fondo è stato istituito ieri dal delegato per le vittime di misure coercitive, Luzius Mader, con la Catena della solidarietà.

Entro giugno gli interessati potranno quindi inoltrare una richiesta di sostegno, mentre i primi versamenti – da 4 mila a 12 mila franchi – verranno eseguiti da settembre, indica una nota congiunta diramata oggi.

L’aiuto finanziario immediato è destinato a persone che si sono viste violare l’integrità personale in seguito a una misura coercitiva a scopo assistenziale disposta o eseguita prima del 1981 – data in cui simili misure sono state abolite – e che oggi vivono in ristrettezze economiche.

L’idea è di sgravarle in modo mirato compiendo un gesto di solidarietà – da non intendersi come indennità – nei confronti di chi versa in condizioni di particolare bisogno, ha detto il direttore supplente dell’Ufficio federale di giustizia Luzius Mader.

Da giugno, gli interessati possono sottoporre le loro richieste di aiuto immediato allo stesso delegato. Un comitato della tavola rotonda, voluta dalla Consigliera federale Simonetta Sommaruga, composto di vittime e specialisti del settore esaminerà le richieste, accertandosi che siano state sfruttate anche altre possibilità per ristabilire la situazione finanziaria.

Se le condizioni per la concessione di un sostegno saranno date, il delegato trasmetterà la richiesta con parere favorevole alla Catena della Solidarietà, cui spetterà una decisione formale in tal senso prima di ordinare il versamento.

Il fondo d’aiuto immediato è alimentato a titolo volontario dai Cantoni (una decine di cantoni si sono già pronunciati favorevolmente; il Ticino ha fatto sapere di essere disposto a contribuire al fondo di emergenza a condizione che tutti i cantoni vi partecipino), le città e i Comuni, altri enti, istituzioni e organizzazioni, nonché privati.

A fine gennaio 2014 la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali ha raccomandato di alimentare il fondo con cinque milioni di franchi. Solo Zurigo dovrebbe versare 900 mila franchi. La tavola rotonda conta di poter disporre di 7 o 8 milioni di franchi.

Vari Cantoni hanno già stanziato un contributo, altri hanno avviato i necessari iter decisionali, ha ricordato stamane Luzius Mader durante una presentazione sul seguito dei lavori.

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